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indice del numero 53
giugno 2022, Malattie, epidemie, dicerie (a cura di , , ), Scarica il numero in formato pdf

Editoriale. In tema di epidemie
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Editoriale.  In tema di epidemie

Se la malattia rimette in discussione i fondamenti di un’esistenza, l’epidemia estende questo processo a livello collettivo. L’esperienza vissuta con il Covid 19 ha traumaticamente posto al centro del vissuto il nostro rapporto con l’infezione, in una dimensione tale che la stessa storia del mondo è parsa incisa nella malattia. Di fronte a un evento […] continua a leggere

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Isolamento, quarantena, controllo. I tre grandi baluardi della risposta istituzionale alle epidemie dalla peste al Covid-19
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Isolamento, quarantena, controllo. I tre grandi baluardi della risposta istituzionale alle epidemie dalla peste al Covid-19

A partire dalla peste nera nel 1347-48, le città italiane costruirono un complesso e articolato sistema di difesa sanitaria. I capisaldi erano quarantena, cordoni sanitari, lazzaretti, disinfezione e controllo sociale della popolazione a rischio. L’impotenza della Medicina nell'affrontare le malattie epidemiche lasciava la difesa della salute all'iniziativa del potere civile e di polizia. Durante le emergenze sanitarie- attraverso i secoli - in assenza di farmaci e vaccini , le tradizionali misure di salute pubblica tornano alla ribalta, sollevando innumerevoli problemi economici, sociali, morali, etici. continua a leggere

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La crisi del Trecento e la Peste Nera. Letture e prospettive
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La crisi del Trecento e la Peste Nera. Letture e prospettive

Il contributo si prefigge un duplice obiettivo. Da un lato, ripercorre, a grandi linee e senza alcuna pretesa di esaustività, i cambiamenti intervenuti nel corso del Trecento, prima e dopo la diffusione dell’epidemia di peste, alla luce del vivace dibattito storiografico che, a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, alimenta discussioni e ricerche sulla crisi del XIV secolo. Dall’altro, riassume le principali linee interpretative sugli effetti (soprattutto demografici, economici e sociali) prodotti dalla Peste Nera sulla vita degli uomini e delle donne dell’epoca. continua a leggere

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Ragionare «sobriamente» e osservare con «intemperanza». Malattia e ricerca medica nelle riflessioni scientifiche di Francesco Algarotti
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Ragionare «sobriamente» e osservare con «intemperanza». Malattia e ricerca medica nelle riflessioni scientifiche di Francesco Algarotti

Il contributo sceglie la prospettiva critica di Francesco Algarotti, scrittore e scienziato veneziano che studiò all'Università di Bologna, per riflettere sui comportamenti e le reazioni degli intellettuali, dei politici e dell’opinione pubblica europea di fronte alle minacciose pandemie scoppiate nel XVIII secolo. Con i suoi reportages giornalistici e le acute riflessioni, Algarotti, viaggiatore cosmopolita aperto alle istanze sperimentali della scienza galileiana, mette in luce il dialogo, spesso diffidente verso le scoperte medico-scientifiche, com’è accaduto anche di recente, fra gli ambienti legati ai saperi tradizionali e gli studiosi impegnati con spirito cooperativo nella ricerca, non esente da errori, di un moderno social werfare. continua a leggere

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Il servizio sanitario militare in Francia nelle prime fasi della Grande Guerra: la Relazione Sanarelli
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Il servizio sanitario militare in Francia nelle prime fasi della Grande Guerra: la Relazione Sanarelli

L’intento del presente contributo è quello di esaminare gli aspetti salienti della missione di studi svolti in Francia nel 1915 – e approfonditi nel 1916 – da Giuseppe Sanarelli, direttore dell’Istituto di Igiene di Roma, al fine di valutare l’organizzazione del servizio sanitario prestato ai numerosi feriti al fronte nelle prime fasi del conflitto mondiale. In una accurata Relazione, fino ad oggi rimasta inedita, egli descrive le modalità di raccolta, di trasporto, di ripartizione dei contusi soccorsi negli ospedali di riserva delle retrovie, nonché l’opera di prevenzione dai rischi di contagio da malattie epidemiche. Nella Relazione si sofferma anche su varie altre esigenze operative che andavano rafforzate: inserimento di medici alienisti per esami mentali urgenti in caso di psicopatie e/o di nevrosi, introduzione di servizi di radiologia e stomatologia in prossimità delle prime linee, reinserimento lavorativo e sociale dei soldati mutilati. Per l’Italia gran parte di questi problemi costituivano già motivo di preoccupazione in tempo di pace: il conflitto e le innovazioni scientifiche e tecniche che nel continua a leggere

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Una rilettura della “spagnola” tra eroi veri e mancati
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Una rilettura della “spagnola” tra eroi veri e mancati

Attraverso l’analisi di fondi poco esplorati (conservati soprattutto all’Archivio Centrale dello Stato di Roma) e della stampa dell’epoca, il saggio intende mettere in evidenza comportamenti virtuosi ed altri di segno opposto da parte del personale impegnato nella gestione dell’influenza “spagnola” in Italia. Come in ogni grande emergenza sanitaria, infatti, la retorica pubblica tende ad esaltare come immancabilmente «eroica» l’attività di chi svolge professioni sanitarie e di cura. L’autore indaga invece quell’ampia zona grigia nella quale si muovono generalmente medici, infermiere, farmacisti ma anche prefetti, pubblici amministratori ed altre figure chiamate a cooperare nell’emergenza. Ne risulta un quadro più vivido della principale emergenza sanitaria del Novecento. continua a leggere

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Il colera e la paura
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Il colera e la paura

L’idea di flagello divino e lo stravolgimento del concetto di vita e di morte hanno segnato le fasi epidemiche di ogni tempo con un lungo corteo di paure. Paura dei medici e degli ospedali, dei governanti e dei forestieri, dei cibi e dei veleni, fino alla stessa paura di essere sepolti in una condizione di morte apparente, ma comunque ancora vivi. Un fenomeno forse più diffuso di quanto si possa credere, soprattutto nelle fasi coleriche che attraversano l’Ottocento, quando il corpo di chi muore è visto dai superstiti soltanto come un fardello ingombrante e pericoloso di cui sbarazzarsi al più presto. continua a leggere

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Cozze amare. Napoli e i giorni del colera
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Cozze amare. Napoli e i giorni del colera

L' ultima settimana di agosto del 1973, il Ministero della Salute italiano ha identificato alcuni casi di colera nei territori di Napoli e provincia. La città è stata salvata da una mobilitazione senza precedenti che ha visto quasi 900.000 persone vaccinate in cinque giorni grazie alla Marina degli Stati Uniti, al Partito Comunista Italiano e all'assenza di scetticismo sui vaccini. L'obiettivo di questo saggio è quello di analizzare l'epidemia di colera, il suo impatto sociale e culturale sulla città di Napoli e la strategia di controllo a cui si sono attenute le autorità pubbliche e sanitarie. continua a leggere

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“Algo habrán hecho”: eufemismos en las campañas sanitarias del VIH-SIDA en la Argentina entre 1987 y 1996
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“Algo habrán hecho”: eufemismos en las campañas sanitarias del VIH-SIDA en la Argentina entre 1987 y 1996

Le ripercussioni a livello sanitario generate dall'epidemia di HIV-AIDS in Argentina tra il 1987 e il 1996, riflettono non solo una visione globale della stessa, ma anche una serie di circostanze politiche, sociali, culturali ed economiche tipiche di un paese segnato da un ritorno alla democrazia – con la conseguente avanzata di un modello neoliberale – dopo sei anni di dittatura militare. Nonostante la prima diagnosi fosse stata registrata nel 1982, solo a partire dal 1987 si è svolta la prima campagna sanitaria sull'HIV-AIDS, rivelando una serie di messaggi che hanno sottolineato i limiti dello Stato nel saper affrontare un problema che implicava parlare senza mezzi termini di sessualità. Questa risposta è stata condizionata dalla forza del discorso medico, aggiunto all'immaginario imperante di quegli anni, in cui sia i media che la Chiesa Cattolica hanno svolto un ruolo fondamentale nel tentare di preservare una morale sessuale conservatrice. A fronte di ciò, l'obiettivo di questo contributo è riflettere sugli eufemismi utilizzati in relazione all'HIV-AIDS nell'ambito delle campagne sanitarie che si sono svolte in Argentina tr continua a leggere

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Una lettura storico-sociologica della pandemia odierna
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Una lettura storico-sociologica della pandemia odierna

A differenza dalle epidemie che si sono susseguite fin dall'antichità l'ondata di Covid 19, diffusa rapidamente, ha colpito il mondo interro. In questo senso, possiamo tenerla per la prima pandemia. I laboratori hanno reagito rapidamente, in un anno i primi vaccini erano disponibili. In numero sufficiente per l'intero pianeta? No: erano prodotti sofisticati e costosi, i paesi ricchi potevano pagargli, le aree povere, in particolare l'Africa e l'America Latina, hanno subito notevoli perdite umane. Nel corso dei secoli le epidemie avevano colpito ugualmente ricchi e poveri, il grande progresso del nostro tempo è che l'accesso ai vaccini è diventato un privilegio. continua a leggere

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La risposta della Corea del Sud al COVID-19: un modello di successo?
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La risposta della Corea del Sud al COVID-19: un modello di successo?

La Repubblica di Corea è stata unanimemente considerata come uno dei casi di maggior successo nella lotta alla pandemia provocata dal COVID-19, in virtù della sua pronta risposta, della ininterrotta e trasparente comunicazione con il pubblico, e del rispetto osservato dalla popolazione nei confronti delle misure di contenimento. Fin dal primo episodio confermato, il governo ha adottato un approccio aggressivo, sdoganando test diagnostici, tracciando con sistemi avanguardistici coloro che erano potenzialmente stati esposti al contagio e prendendosi cura dei pazienti conclamati in apposite strutture a seconda della gravità delle loro condizioni. Tale approccio, conseguente agli insuccessi avvenuti in occasione della MERS nel 2012, ha consentito alla Corea del Sud, in particolare nella prima fase della pandemia, di contenere sia il contagio sia, soprattutto, i decessi. In questo contributo si guarda al modello organizzativo - costruito sulla scorta delle esperienze pregresse - adottato da Seoul e alle scelte attuate dal governo, che hanno contribuito a rendere la Corea del Sud un modello di successo - per certi versi non replicabile - nella g continua a leggere

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Malattia dell’autocoscienza esagerata. Ancora dalla clinica di Luca Canali
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Malattia dell’autocoscienza esagerata. <em>Ancora dalla clinica</em> di Luca Canali

Rileggere Luca Canali comporta un impegno ingente data la vastità della sua opera, che va da quella traduttiva e saggistica relativamente alla letteratura latina e alla storia romana alla critica letteraria, alla narrativa, alla poesia e al cinema. Ma comporta anche una riconsiderazione della cognizione della malattia, di quella malattia invisibile e insidiosa che è la psiconevrosi o la depressione. In seguito alla rilettura di Ancora dalla clinica, punto di partenza di queste pagine – ovviamente non competenti dal lato clinico, ma solo perplesse di fronte ad autori insigni annoverati tra i malati –, si possono misurare l’insufficienza di vecchi stereotipi, l’inadeguatezza di alcuni mezzi di cura, il sostanziale stallo rispetto agli anni Settanta (che sono lo sfondo ai versi di Canali, versi che ne sono essi stessi la denuncia). Il che fa riflettere sia sull’esistenza o meno di una cura per i disturbi psichici, sia sulla variegatezza estrema della mente umana che non permette medicamenti ad hoc. Ma tornano anche gli interrogativi romantici circa l’ipotesi di un soggetto genializzato dalla malattia, o s continua a leggere

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La Cina nell’inconscio: teoria e prassi del dao secondo Jung
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La Cina nell’inconscio: teoria e prassi del <em>dao</em> secondo Jung

Con la nascita della psicoanalisi è venuto in essere un discorso sulla Cina che ha contribuito alla definizione teorica dell’inconscio e della psicoterapia. Il presente studio mostra in che modo Freud fa della scrittura cinese un modello linguistico ‘primitivo’ per l’interpretabilità dell’inconscio, premessa al successivo discorso junghiano sulla Cina. Jung commenta a più riprese le opere daoiste Daodejing e Zhuangzi, vedendo nel dao un modello per l’individuazione in quanto capace di regolare la compensazione degli opposti psichici. Attraverso un’analisi intertestuale si dimostra che Jung concepisce il dao in termini letterari e normativi come “percorso” finalizzato a uno scopo – la realizzazione del Sé –, e come ciò risulti problematico con l’interpretazione del dao in quanto senza scopo. continua a leggere

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Molière e noi adesso. Un teatro universale e alcune sue ricadute sociali
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Molière e noi <em>adesso</em>. Un teatro universale e alcune sue ricadute sociali

Questo breve saggio vorrebbe mostrare – anche alla luce della miglior bibliografia internazionale disponibile, che comprende, fra l'altro, i contributi di sociologi e filosofi di fama – che le principali commedie di Molière (1622-1673) appaiono ancor vive, attuali e (lato sensu) utili nel mondo contemporaneo. Il grande drammaturgo francese, insomma, ha prodotto e, a mano a mano, messo in scena, in quanto era anche un egregio homme de théâtre, un’opera d'indubbio valore da ogni punto di vista: abilità tecniche, ricchezza culturale, raffinata osservazione della realtà, lucidissimo coraggio intellettuale e, soprattutto, straordinaria, forse ineguagliabile originalità. continua a leggere

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Vertigini. Lo sguardo obliquo di Sebald
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Vertigini. Lo sguardo obliquo di Sebald

Per Sebald parlare direttamente delle tragedie del XX secolo è semplicemente non appropriato. Il modo corretto di affrontare il disastro è guardarlo attraverso uno sguardo obliquo. Analizzando una serie di testi, e concentrandosi principalmente su Austerlitz, questo articolo si propone di mostrare come la tecnica di Sebald si confronta con chi ha provato a narrare la catastrofe e con tutti i resoconti e ricordi dati da testimoni. Un uso molto specifico di immagini ed ékphrasis, così come la riflessione continua, errante e concentrica: sono questi gli strumenti principali al servizio dell’originale punto di vistadi Sebald. Da Vertigo, e attraverso tutte le sue opere, Sebald ha trovato quindi un originale risposta al monito infausto di Adorno. continua a leggere

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Il tempo della memoria: da Letizia De Franco a Pasquale Cavallaro
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Il tempo della memoria: da Letizia De Franco a Pasquale Cavallaro

La memoria è un tema che riguarda le popolazioni intere fin dai tempo antichi. L’idea di poter lasciar segno del loro passaggio rappresentava sinonimo di condivisione congiunto alla possibilità di tramandare idee e conoscenze. Il ricordo di un avvenimento accaduto attraverso il concetto della memoria si “realizza” in quella che noi oggi definiamo con il sostantivo ricorrenza. Ricordare periodicamente gli eventi trascorsi dispone la presenza di un esame morale che ha coinvolto l’Italia e l’Europa dopo gli episodi bellici inerenti al secondo conflitto mondiale. Accettare e affrontare il proprio passato a volte crea contrasti sociali scaturiti da divergenze di opinioni tra Stati. È compito dunque dello storico mettere in chiaro, in modo oggettivo e risoluto, l’analisi delle vicende. continua a leggere

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Brexit, Covid and “Partygate”: The Beginning of the End of Johnsonian Populism in the UK?
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Brexit, Covid and “Partygate”: The Beginning of the End of Johnsonian Populism in the UK?

The ongoing scandal concerning parties held in Downing Street during periods of Covid lockdown has engulfed British politics, threatening the future of the Conservative Prime Minister, Boris Johnson, as he faces public resentment that while they made enormous sacrifices in the face of the pandemic, often with tragic consequences, he broke his own rules. Though […] continua a leggere

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Attraverso i muri. Storie al tempo della pandemia
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Attraverso i muri. Storie al tempo della pandemia

Al braccio alzato del carabiniere che intimava l’alt misi la freccia e accostai l’automobile nei pressi della pattuglia; la strada deserta, lo sfarfallio delle prime luci della sera. Spento il motore, un silenzio spettrale. Era la seconda settimana di aprile del 2020, gli italiani da un mese vivevano un’esperienza mai vissuta; il lockdown e la […] continua a leggere

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La morte nei libri di ricordi. Pratiche di superamento e di “resilienza” nell’Italia bassomoedievale
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La morte nei libri di ricordi. Pratiche di superamento e di “resilienza” nell’Italia bassomoedievale

Introduzione L’essere umano è stato da sempre un organismo fragile, sottoposto ad una serie di sfide che minavano costantemente la sua sopravvivenza. Nei nostri primi manuali di storia abbiamo imparato subito come i nostri antenati ominidi fossero in balia tanto degli animali predatori, quanto delle occasionali catastrofi naturali come eruzioni vulcaniche, terremoti, uragani e via […] continua a leggere

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Note sulle pratiche terapeutiche consuetudinarie in Rwanda tra colonialismo e seconda repubblica
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Note sulle pratiche terapeutiche consuetudinarie in Rwanda tra colonialismo e seconda repubblica

1 Introduzione Gli studi africanistici negli ultimi decenni hanno riconosciuto nelle pratiche cosiddette consuetudinarie, sviluppate in contesti tradizionali, punti di vista privilegiati per cogliere la portata del più ampio mutamento sociale. In questo contesto interpretativo, gli strumenti propri della storiografia, quali le fonti d’archivio, entrano in dialogo con quelli offerti da antropologia della cura, sociologia, […] continua a leggere

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L’innominabile ventre: malattie e alimentazione
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L’innominabile ventre: malattie e alimentazione

Nel bene o nel male, purché se ne parli Ventre, intestino, interiora, epa, trippa, budella, pancia, pinguedine, addome, adipe, viscere purga, clistere, colite, stitichezza, diarrea, diverticolite, melena, emorroidi, rettocolite ulcerosa, obesità, bulimia, anoressia celiachia (dalla radice stessa di colon), intolleranze alimentari, malattie del sistema immunitario, Disturbi dell’umore Feci muco sangue microbiota fermenti lattici. Vivi. Staminali. […] continua a leggere

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Malattie, epidemie, dicerie
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Malattie, epidemie, dicerie

Mentre la pandemia di Covid-19 si diffondeva aggressivamente e rapidamente in tutto il mondo, molte società hanno assistito alla diffusione di altri fenomeni altrettanto virali come le fake news, le teorie cospirative e i sospetti generali di massa su ciò che sta realmente accadendo. Anche se la maggior parte di queste teorie sono state rapidamente […] continua a leggere

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Sociologia delle biblioteche. Un primo taccuino al tempo della globalizzazione digitale
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Sociologia delle biblioteche. Un primo taccuino al tempo della globalizzazione digitale

Come saranno le biblioteche del prossimo futuro? Le scienze in generale e quelle politico-sociali in particolare non hanno capacità predittiva-previsionale, dato che anche l’ipotesi più accurata non è altro che un’ipotesi. Il futuro si progetta, si modella, si costruisce, ma non si prevede. Il principio è lo stesso per il quale, negli ospedali, si mettono […] continua a leggere

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Le stragi e il tempo
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Le stragi e il tempo

Il 6 aprile di quest’anno la Corte d’Assise di Bologna ha condannato Paolo Bellini all’ergastolo ritenendolo responsabile della strage di Bologna del 2 agosto 1980. Anche gli altri imputati, Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia, sono stati condannati per reati commessi nel corso delle indagini e tesi ad ostacolarle, rispettivamente a sei e a quattro anni […] continua a leggere

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Proposte di lettura
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Proposte di lettura

Libri, editori e librerie La letteratura critica dedicata alla rivista “Il Politecnico” (pubblicata tra settembre 1945 e il dicembre 1947), diretta da Elio Vittorini e disegnata da Albe Steiner, è notevole ed è quindi molto difficile scrivere qualcosa di nuovo e soprattutto senza fermarsi per l’ennesima volta al più conosciuto scontro tra Vittorini e Togliatti […] continua a leggere

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Ottant’anni senza Bergson. Paolo Taroni sul tempo
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Ottant’anni senza Bergson. Paolo Taroni sul tempo

La prima edizione di questa traduzione italiana della controversa opera di Bergson sulla Relatività risale a venticinque anni fa (H. Bergson, Durata e simultaneità (a proposito della teoria di Einstein), a cura di Paolo Taroni, Pitagora, Bologna 1997). Taroni l’anno successivo pubblicava il volume Bergson, Einstein e il tempo. La filosofia della durata bergsoniana nel […] continua a leggere

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Antonella Sbuelz, Chiedi a ogni goccia il mare, Stampa2009, Azzate (VA) 2020
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Antonella Sbuelz, Chiedi a ogni goccia il mare, Stampa2009, Azzate (VA) 2020

L’ultimo libro di Antonella Sbuelz, Questa notte non torno, uscito da Feltrinelli nel 2021, è risultato vincitore della prima edizione del Premio Campiello Junior per opere di narrativa e poesia per ragazzi e finalista al Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2022. Riconoscimenti che confermano i successi dei suoi libri precedenti – romanzi: La ragazza di Chagall, […] continua a leggere

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Nota su Enrico Capodaglio, Dante creaturale, Associazione culturale “La Luna”, Casette d’Ete (Fermo) 2022, a cura di Eugenio De Signoribus, con illustrazioni di Laura Martellini e Agostino Cartuccia
di , Letture e Recensioni

Nota su Enrico Capodaglio, Dante creaturale, Associazione culturale “La Luna”, Casette d’Ete (Fermo) 2022, a cura di Eugenio De Signoribus, con illustrazioni di Laura Martellini e Agostino Cartuccia

Enrico Capodaglio ha esordito giovanissimo nel 1983 con un saggio su Nietzsche e la fenomenologia dell’interminabile (con prefazione di Barnaba Maj), pubblicato presso Corbo editore dove l’esercizio sistematico dell’interminabile critica e autocritica nell’itinerario filosofico di Nietzsche rappresentava l’intuizione originale che fungeva da filo conduttore di quel saggio. Docente di lettere, filosofia e storia nella scuola […] continua a leggere

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Liano Petroni, «Mussolini merita la forca!». Giovanni Macchia e gli anni di Pisa
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Liano Petroni, «Mussolini merita la forca!». Giovanni Macchia e gli anni di Pisa

Le lezioni pisane di Giovanni Macchia restano per me uno squarcio vivo di sensazioni ed esperienze appartenenti al primo anno di vita universitaria, ma non fermatesi lì. Correva l’anno accademico 1940-1941. La seconda guerra mondiale stava dilagando; la Francia era in ginocchio, secondo una frase del gergo allora corrente. Si viveva in una Pisa ancora […] continua a leggere

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Et le tout lointain, près. Per un ritratto di Proust
di , Traduzioni, inediti e rari

Et le tout lointain, près. Per un ritratto di Proust

Queste pagine – nella forma di uno stream of consciousness di questioni proustiane in un movimento di scrittura che procede a stratti, e che torna sui propri passi con altre impressioni fuggevoli – sorgono dalla fusione di note parziali e lontane o lontanissime nel tempo e dall’esigenza di non estinguere l’eco delle letture lungo gli […] continua a leggere

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