Bibliomanie

Lo sporco che ha valore: un primo quadro del radicamento delle mafie attraverso la gestione dei rifiuti
di , numero 55, giugno 2023, Note e Riflessioni

Lo sporco che ha valore: un primo quadro del radicamento delle mafie attraverso la gestione dei rifiuti

L’associazione a delinquere di stampo mafioso è una struttura organizzata di uomini e donne che detiene un potere territoriale circoscritto e ben definito, delimitato da confini nazionali oppure internazionali. All’idea di territorio è congiunto l’interesse economico delle cosche. Gli uomini d’onore non pensano solo al territorio in quanto tale, come gestirlo e occuparlo, ma ad edificare intorno ad esso l’idea di un profitto economico che fa da saldatura tra il luogo (fisico) e il ricavo che in termini valutativi esso è in grado di offrire. Il controllo economico delle mafie mostra capacità di infiltrazione in molteplici contesti finanziari sfruttando al meglio il tessuto sociale in cui opera l’organizzazione. Nel settentrione d’Italia, i clan ottengono un miglior rendimento finanziario da introiti erogati dallo Stato, dalla Comunità europea o da appalti pubblici (in primo luogo i bandi che fanno riferimento alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti). Nel mezzogiorno d’Italia, territorio governato da uno scarso inserimento nel mondo del lavoro e, di conseguenza, una mancata aspettativa in un siste... continua a leggere

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Ragionare «sobriamente» e osservare con «intemperanza». Malattia e ricerca medica nelle riflessioni scientifiche di Francesco Algarotti
di , numero 53, giugno 2022, Saggi e Studi

Ragionare «sobriamente» e osservare con «intemperanza». Malattia e ricerca medica nelle riflessioni scientifiche di Francesco Algarotti

Aprire i Pensieri diversi di Francesco Algarotti, usciti postumi nel 1765, significa accedere direttamente ai materiali e ai ragionamenti di uno scrittore pronto a registrare con lucidità sobria e acuta i fatti culminanti del Settecento italiano ed europeo. Vi rifluiscono recensioni e appunti, pronti per un eventuale impiego, pieni di vita e di colore, di figure e di notizie singolari, torniti in forma di aneddoti di varia lunghezza, privi di titoli o numeri progressivi, a differenza delle riflessioni del barone di Montesquieu o degli schemi lemmatici dell’Encyclopédie. I Pensieri diversi, temperati da una scioltezza nobile e naturale che piacque anche a Leopardi, sono capaci di indicare le ragioni più generali di una società in trasformazione, dove si confrontano le discussioni sui conflitti militari e le scoperte scientifiche del giorno, le strategie del nascente giornalismo nell’orientare l’opinione pubblica, le responsabilità dei legislatori nel perseguire la «pubblica felicità. » Quando si tratta di Algarotti,... continua a leggere

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Una lettura storico-sociologica della pandemia odierna
di , numero 53, giugno 2022, Saggi e Studi

Una lettura storico-sociologica della pandemia odierna

Sarebbe assurdo considerare la patologia veicolata dal Covid 19 (per essere preciso: il ronairus isease from SARS-CoV2) come la prima pandemia della storia? A prima vista, sì, sappiamo tutti che ci sono state centinaia di epidemie da quando il primo essere umano è apparso sulla terra. Certe furono devastanti come, alla fine del secondo secolo dopo Cristo, la Peste Antonina descritta dal medico greco Galeno di Pergamo; la Peste Nera del Trecento, descritta da Boccaccio, che uccise probabilmente la metà e forse due terzi della popolazione europea; il colera che, nel prima parte dell’ottocento, attraversò tutto il continente europeo-asiatico, a partire dall’India fino all’Europa occidentale; o, dal 1918 al 1920, la Spagnola, epidemia responsabile di parecchi milioni di morti. Senza contare la moltitudine di propagazioni microbiologiche che distrussero intere popolazioni, ma sono state dimenticate - perché nessun cronista ne ha parlato. Questa sparizione nel nulla di malattie che forse uccisero migliaia di persone non sorprende, le epidemie che ... continua a leggere

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