Il numero 50 è stato costruito immaginando un nucleo tematico sulla musica degli anni Ottanta. Ci siamo mossi sulla scorta delle suggestioni lasciateci da Jacopo Tomatis (Storia culturale della canzone italiana, Il Saggiatore, Milano, 2019) “quando parliamo di musica non parliamo mai solo di musica”. Dietro un genere e una canzone c’è un’articolazione sociale, ci sono culture e subculture, ci sono industrie e consumi di massa che concorrono a diffondere e a risignificare testi e contesti.
Le indicazioni che abbiamo fornito agli autori sono state quelle di leggere storicamente i fenomeni che hanno accompagnato generi e movimenti musicali, al fine di offrire la ricostruzione di scorci del decennio attraverso le sue colonne sonore. Come osserva Michele Toss, nel suo breve ma denso saggio di impronta metodologica, in passato è prevalsa spesso la tentazione di affrontare i temi musicali ancorandosi ai testi - o nel caso di eventi mainstream alla loro superficie - lasciando in ombra i contesti sociali che li hanno prodotti e che sono uno specchio di quella musica.
Inevitabile, guardando agli anni Ottant... continua a leggere
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Il mistero attiene alla religione, il segreto è una cosa umana. Nelle stragi non ci sono misteri, ma segreti. (Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980).
1980 - 2020 a quarant’anni dalle stragi di Ustica e del 2 agosto. Gli anniversari consegnano un memento solenne che ravviva la memoria e impone bilanci. Sono due eventi che il numero 49 di “Bibliomanie” punta ad approfondire offrendo nuovi contributi.
Per quanto sulle stragi di Ustica e del 2 agosto restino dei buchi di conoscenza, è ormai delineato il loro contesto storico. Cora Ranci ha studiato la vicenda di Ustica per oltre dieci anni, consacrandosi come la voce più autorevole sul tema. Il suo saggio incrocia il ruolo della stampa, il quadro internazionale e la vicenda giudiziaria, aspetti che l’autrice ha approfo... continua a leggere
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Con questo numero 48 la redazione di “Bibliomanie” si presenta profondamente rinnovata grazie agli ingressi di Beatrice Borghi, Carlo Costa, Elena Lamberti, Annamaria Lorusso, Christophe Mileschi, Ugo Russo, Daniele Salerno, Daniele Serapiglia, Pierre Sorlin, Marco Veglia, Angelo Ventrone.
La storia di questa rivista (all’interno della quale restano i fondatori Mauro Conti, Magda Indiveri e Davide Monda) si caratterizza per l’apertura verso i contributi di discipline diverse, con un taglio che concilia la scientificità con la fruibilità dei contenuti. Saremo attenti alle differenti forme della testualità, aprendoci anche agli studi sulla medialità.
Un altro fondatore di “Bibliomanie”, il poliedrico scrittore Roberto Roversi (noto per essere stato autore di Lucio Dalla, Mina, Gianni Morandi, Stadio, Paola Turci e altri ancora), si è battuto per una cultura che fosse a disposizione di tutti e non veicolata dalle esigenze dell’industria culturale. Benché autore conteso dalle più grandi case editrici, decise di pubblicare i suoi contenuti in proprio. Le sue relazioni erano con i lettori e gli altri au... continua a leggere
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