Bibliomanie

La corruzione come caduta di sistema: sintomi e risposte
di , , numero 56, dicembre 2023, Editoriale

La corruzione come caduta di sistema: sintomi e risposte

La storiografia italiana ha, sin dai suoi esordi scientifici, faticato ad integrare tra le sue categorie euristiche il prisma della “corruzione”, malgrado la sua centralità concettuale nella tradizione del pensiero occidentale (basti riferirsi al paradigma aristotelico della “degenerazione evolutiva”) e quindi delle scienze umane latamente intese. In questo senso, nello specifico della dialettica novecentesca, si è assistito ad uno speculare processo di “relativizzazione”, per il quale la fenomenologia della corruzione si derubricava a materia di folclore sensazionalista, in quanto "fuoco fatuo" collaterale all’infinito realizzarsi dello spirito assoluto (se a prevalere era la lettura crociana, con la sua interpretazione idealista del senso della Storia). Una lettura pericolosa che contribuisce a sfumare il confine tra lecito e illecito, rivalutando quest’ultimo in base al fine. In netta contrapposizione alla visione minimalista crociana si poneva un testo precursore come quello di Denis Mac Smith, Storia d’Italia 1861 – 1958, Bari, Laterza, 1959) dove il tema della corruzione trova spazio,... continua a leggere

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La felicità: declinazioni storiche, letterarie, semiotiche
di , numero 55, giugno 2023, Editoriale

La felicità: declinazioni storiche, letterarie, semiotiche

Se la recente emergenza sanitaria ha costruito narrazioni attorno alla parola “Resilienza”, ormai entrata nell’uso comune con semantiche mobili (a volte persino abusate e irritanti) e adattate ai diversi contesti di adozione (dall’economia alla medicina, dall’organizzazione sociale all’espressione artistica), il periodo post-pandemico sta mettendo in luce le fragilità individuali e collettive che, inevitabilmente, costituiscono l’onda lunga di ogni trauma. La parola “felicità” è diventata così preziosa, anch’essa oggi al centro di nuovi percorsi di indagine tesi a interpretarla come vero e proprio luogo di equilibrio e, dunque, di rinascita. Il rischio è però quello di trasformarla in un contenitore, per così dire, buono per tutte le stagioni, da utilizzarsi come antidoto a storie tristi o apocalittiche. Dopo avere indagato la narrazione della e sulla malattia (n. 53, Malattie, epidemie, dicerie) e dopo avere riflettuto su come letteratura fantascientifica e fantastoria abbiano stimolato il dibattito su... continua a leggere

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Editoriale
di , , numero 54, dicembre 2022, Editoriale

Editoriale

In quella che è stata per anni un’opera seminale e irrinunciabile negli studi di fantascienza, Metamorphoses of Science-Fiction: On the Poetics and History of a Literary Genre (1979), il critico letterario Darko Suvin definisce questo genere – in modo tanto basilare quanto suggestivo – come «la letteratura dello straniamento cognitivo.» Quasi trent’anni più tardi, Fredric Jameson raccoglie l’intuizione di Suvin nel suo Archeologies of the Future (2005), e individua nella fantascienza una funzione «essenzialmente epistemologica», scrivendo come questo genere sia «specificamente dedicato a immaginare forme sociali ed economiche alternative.» L’approccio storico-materialista di Jameson inquadra la Speculative Fiction all’interno dei rapporti produttivi del tardo capitalismo, e, fedele alla sua visione della forma letteraria – già espressa con dovizia d’analisi nel fondamentale The Political Unconscious (1981) – ne dimostra il ruolo intrinseco di atto ideologico indissolubilmente legato alla realtà socio-politica nel quale viene ad avverarsi. Pertanto, il gene... continua a leggere

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Editoriale. In tema di epidemie
di ,, , numero 53, giugno 2022, Editoriale

Editoriale.  In tema di epidemie

Se la malattia rimette in discussione i fondamenti di un’esistenza, l’epidemia estende questo processo a livello collettivo. L’esperienza vissuta con il Covid 19 ha traumaticamente posto al centro del vissuto il nostro rapporto con l’infezione, in una dimensione tale che la stessa storia del mondo è parsa incisa nella malattia. Di fronte a un evento così traumatico, le comunità degli studiosi hanno intensificato e intrecciato i loro saperi, alla ricerca di un dominio materiale (con le cure mediche) e di una consapevolezza culturale tale da potere conoscere le esperienze passate come forme primigenie e indispensabili per affrontare le angosce del presente. In questo numero 53 - Malattie, epidemie, dicerie – un tratto comune dei saggi su covid 19, colera, spagnola, è stato quello di volgere lo sguardo indietro connettendo ciascuna epidemia con quelle passate convogliando sulla peste nera del Trecento il punto di riferimento iniziale sulla quale nel corso degli anni Cinquanta del Novecento – come mostra ... continua a leggere

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Editoriale
di , numero 52, dicembre 2021, Editoriale

Editoriale

Negli ultimi anni, l’accademia italiana ha rafforzato il proprio interesse verso lo sport e le sue implicazioni storiche, sociali e culturali. Solo tra il 2020 e il 2021 sono stati pubblicati quattro numeri monografici dedicati alla materia su importanti riviste come “Passato e Presente”, “Diacronie”, “Trame”, “Novecento.org”, mentre ormai rappresentano realtà consolidate pubblicazioni scientifiche come: “Lancillotto e Nausica”, “Eracle. Journal of Sport and Social Science” e “Storia dello Sport. Rivista di Studi Contemporanei”. In questo contesto, si inserisce il numero 52 di “Bibliomanie”, che propone una special issue su Sport e identità: narrazioni e rappresentazioni. A ispirare questo tema sono state diverse pubblicazioni, dedicate in ambito internazionale al rapporto tra sport, identità locali e nazionali, tra cui è necessario menzionare l’opera pionieristica Sport and the British di Richard Holt e The Sporting Life di Robert Colls. Visto il taglio interdisciplinare della nostra rivista, che si dipana tra letteratura, semiotica e storia, a stimo... continua a leggere

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Editoriale
di , numero 51, giugno 2021, Editoriale

Editoriale

Nel 2020 l’Enciclopedia Treccani ha incluso nella sua decima appendice la voce LGBTQIA+, a cura di Lorenzo Bernini. L’acronimo sta per lesbica, gay, bisessuale, transgender, queer, intersessuale e asessuale, mantenendo la lista aperta attraverso il segno +. L’ingresso dell’acronimo nella più istituzionale delle enciclopedie italiane conferma un processo di storicizzazione del movimento, che si sta ora consolidando anche nel nostro paese, come conferma la pubblicazione nel 2021 nella collana Einaudi Storia del libro di Maya De Leo Queer. Storia culturale della comunità LGBT+. Questa recente produzione accademica è da inquadrarsi, a livello internazionale, nell’ondata commemorativa iniziata nel 2019 con il cinquantennale della rivolta di Stonewall contro la repressione della polizia nella città di New York: la rivolta, iniziata il 28 giugno del 1969, è considerata l’evento fondativo del movimento LGBT+ per come lo conosciamo oggi. L’ondata commemorativa quest’anno interessa l’Italia ancora più da vicino. Nel 2021 a Torino, con una mostra presso il Museo Diffuso della Resistenza, si r... continua a leggere

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Sulla scelta di percorsi musicali attorno agli anni Ottanta
di , numero 50, dicembre 2020, Editoriale

Sulla scelta di percorsi musicali attorno agli anni Ottanta

Il numero 50 è stato costruito immaginando un nucleo tematico sulla musica degli anni Ottanta. Ci siamo mossi sulla scorta delle suggestioni lasciateci da Jacopo Tomatis (Storia culturale della canzone italiana, Il Saggiatore, Milano, 2019) “quando parliamo di musica non parliamo mai solo di musica”. Dietro un genere e una canzone c’è un’articolazione sociale, ci sono culture e subculture, ci sono industrie e consumi di massa che concorrono a diffondere e a risignificare testi e contesti. Le indicazioni che abbiamo fornito agli autori sono state quelle di leggere storicamente i fenomeni che hanno accompagnato generi e movimenti musicali, al fine di offrire la ricostruzione di scorci del decennio attraverso le sue colonne sonore. Come osserva Michele Toss, nel suo breve ma denso saggio di impronta metodologica, in passato è prevalsa spesso la tentazione di affrontare i temi musicali ancorandosi ai testi - o nel caso di eventi mainstream alla loro superficie - lasciando in ombra i contesti sociali che li hanno prodotti e che sono uno specchio di quella musica. Inevitabile, guardando agli anni Ottant... continua a leggere

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In questo numero
di , numero 49, giugno 2020, Editoriale

In questo numero

Il mistero attiene alla religione, il segreto è una cosa umana. Nelle stragi non ci sono misteri, ma segreti. (Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980). 1980 - 2020 a quarant’anni dalle stragi di Ustica e del 2 agosto. Gli anniversari consegnano un memento solenne che ravviva la memoria e impone bilanci. Sono due eventi che il numero 49 di “Bibliomanie” punta ad approfondire offrendo nuovi contributi. Per quanto sulle stragi di Ustica e del 2 agosto restino dei buchi di conoscenza, è ormai delineato il loro contesto storico. Cora Ranci ha studiato la vicenda di Ustica per oltre dieci anni, consacrandosi come la voce più autorevole sul tema. Il suo saggio incrocia il ruolo della stampa, il quadro internazionale e la vicenda giudiziaria, aspetti che l’autrice ha approfo... continua a leggere

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La nuova redazione di Bibliomanie
di , numero 48, dicembre 2019, Editoriale

La nuova redazione di Bibliomanie

Con questo numero 48 la redazione di “Bibliomanie” si presenta profondamente rinnovata grazie agli ingressi di Beatrice Borghi, Carlo Costa, Elena Lamberti, Annamaria Lorusso, Christophe Mileschi, Ugo Russo, Daniele Salerno, Daniele Serapiglia, Pierre Sorlin, Marco Veglia, Angelo Ventrone. La storia di questa rivista (all’interno della quale restano i fondatori Mauro Conti, Magda Indiveri e Davide Monda) si caratterizza per l’apertura verso i contributi di discipline diverse, con un taglio che concilia la scientificità con la fruibilità dei contenuti. Saremo attenti alle differenti forme della testualità, aprendoci anche agli studi sulla medialità. Un altro fondatore di “Bibliomanie”, il poliedrico scrittore Roberto Roversi (noto per essere stato autore di Lucio Dalla, Mina, Gianni Morandi, Stadio, Paola Turci e altri ancora), si è battuto per una cultura che fosse a disposizione di tutti e non veicolata dalle esigenze dell’industria culturale. Benché autore conteso dalle più grandi case editrici, decise di pubblicare i suoi contenuti in proprio. Le sue relazioni erano con i lettori e gli altri au... continua a leggere

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