Bibliomanie

Mirco Dondi

Insegna Storia contemporanea e Storia e Analisi delle Comunicazioni di Massa all’Università di Bologna dove ha ideato e dirige dal 2009 il Master di Comunicazione Storica. Cura la collana Comunicazione storica per la casa editrice Unicopli. Tra i suoi libri: 12 dicembre 1969. La strage di Piazza Fontana, Roma - Bari, Laterza, 2018; L’eco del boato. Storia della strategia della tensione 1965 – 1974, Roma - Bari, Laterza, 2015; L'Italia repubblicana. Dalle origini alla crisi degli anni Settanta, Bologna, Archetipolibri, 2007; La Resistenza tra unità e conflitto, Milano, Bruno Mondadori, 2004; La lunga liberazione. Giustizia e violenza nel dopoguerra italiano, Roma, Editori Riuniti, 1999, 2a ed. 2004, 3° ed. 2008. È stato tra gli sceneggiatori del documentario Paura non abbiamo (Italia, 2017, durata 1h e 10 minuti); Si è anche cimentato nella narrativa con un romanzo sugli anni Ottanta: I Malriusciti, Roma Elliot, 2012.

La corruzione come caduta di sistema: sintomi e risposte
di , numero 56, dicembre 2023, Editoriale

La corruzione come caduta di sistema: sintomi e risposte

La storiografia italiana ha, sin dai suoi esordi scientifici, faticato ad integrare tra le sue categorie euristiche il prisma della “corruzione”, malgrado la sua centralità concettuale nella tradizione del pensiero occidentale (basti riferirsi al paradigma aristotelico della “degenerazione evolutiva”) e quindi delle scienze umane latamente intese. In questo senso, nello specifico della dialettica novecentesca, si è assistito ad uno speculare processo di “relativizzazione”, per il quale la fenomenologia della corruzione si derubricava a materia di folclore sensazionalista, in quanto "fuoco fatuo" collaterale all’infinito realizzarsi dello spirito assoluto (se a prevalere era la lettura crociana, con la sua interpretazione idealista del senso della Stori... continua a leggere

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Editoriale. In tema di epidemie
di , numero 53, giugno 2022, Editoriale

Editoriale.  In tema di epidemie

Se la malattia rimette in discussione i fondamenti di un’esistenza, l’epidemia estende questo processo a livello collettivo. L’esperienza vissuta con il Covid 19 ha traumaticamente posto al centro del vissuto il nostro rapporto con l’infezione, in una dimensione tale che la stessa storia del mondo è parsa incisa nella malattia. Di fronte a un evento così traumatico, le comunità degli studiosi hanno intensificato e intrecciato i loro saperi, alla ricerca di un dominio materiale (con le cure mediche) e di una consapevolezza culturale tale da potere conoscere le esperienze passate come forme primigenie e indispensabili per affrontare le angosce del presente. In questo numero 53 - Malattie, epidemie, dicerie – un tratto comune dei saggi su covid... continua a leggere

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Sulla scelta di percorsi musicali attorno agli anni Ottanta
di , numero 50, dicembre 2020, Editoriale

Sulla scelta di percorsi musicali attorno agli anni Ottanta

Il numero 50 è stato costruito immaginando un nucleo tematico sulla musica degli anni Ottanta. Ci siamo mossi sulla scorta delle suggestioni lasciateci da Jacopo Tomatis (Storia culturale della canzone italiana, Il Saggiatore, Milano, 2019) “quando parliamo di musica non parliamo mai solo di musica”. Dietro un genere e una canzone c’è un’articolazione sociale, ci sono culture e subculture, ci sono industrie e consumi di massa che concorrono a diffondere e a risignificare testi e contesti. Le indicazioni che abbiamo fornito agli autori sono state quelle di leggere storicamente i fenomeni che hanno accompagnato generi e movimenti musicali, al fine di offrire la ricostruzione di scorci del decennio attraverso le sue colonne sonore. Come osserva Michele ... continua a leggere

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In questo numero
di , numero 49, giugno 2020, Editoriale

In questo numero

Il mistero attiene alla religione, il segreto è una cosa umana. Nelle stragi non ci sono misteri, ma segreti. (Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980). 1980 - 2020 a quarant’anni dalle stragi di Ustica e del 2 agosto. Gli anniversari consegnano un memento solenne che ravviva la memoria e impone bilanci. Sono due eventi che il numero 49 di “Bibliomanie” punta ad approfondire offrendo nuovi contributi. Per quanto sulle stragi di Ustica e del 2 agosto restino dei buchi di conoscenza, è ormai delineato il ... continua a leggere

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Intervista a Benedetta Tobagi su Walter Tobagi
di , , numero 49, giugno 2020, Note e Riflessioni

Intervista a Benedetta Tobagi su Walter Tobagi

R. Quando è adolescente, oltre a scrivere su “La Zanzara”, mio padre comincia a collaborare anche con “MilanInter”, settimanale sportivo dedicato alle due squadre milanesi. Quindi non manifesta solo un interesse precoce per l'attività giornalistica: mi sembra giusto ricordare che era anche un normale adolescente maschio italiano appassionato di calcio! Realizza, giovanissimo, una delle prime interviste a un altrettanto giovane Giovanni Trapattoni, entrambi agli albori della carriera, una circostanza che il “Trap” ha ricordato pubblicamente con grande affetto. Al liceo Parini manife... continua a leggere

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La nuova redazione di Bibliomanie
di , numero 48, dicembre 2019, Editoriale

La nuova redazione di Bibliomanie

Con questo numero 48 la redazione di “Bibliomanie” si presenta profondamente rinnovata grazie agli ingressi di Beatrice Borghi, Carlo Costa, Elena Lamberti, Annamaria Lorusso, Christophe Mileschi, Ugo Russo, Daniele Salerno, Daniele Serapiglia, Pierre Sorlin, Marco Veglia, Angelo Ventrone. La storia di questa rivista (all’interno della quale restano i fondatori Mauro Conti, Magda Indiveri e Davide Monda) si caratterizza per l’apertura verso i contributi di discipline diverse, con un taglio che concilia la scientificità con la fruibilità dei contenuti. Saremo attenti alle differenti forme della testualità, aprendoci anche agli studi sulla medialità. Un altro fondatore di “Bibliomanie”, il poliedrico scrittore Roberto Roversi (noto per essere stato au... continua a leggere

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Piazza Fontana: une longue déclinaison de significations
di , numero 48, dicembre 2019, Saggi e Studi

Piazza Fontana: une longue déclinaison de significations

Le 12 décembre 1969, sur la Piazza Fontana à Milan, une bombe explose à l’intérieur de la Banca Nazionale dell’Agricoltura. Le bilan est dramatique: 17 victimes et 88 blessés. Les années 1970 ont projeté l’Italie parmi les grandes puissances économiques mondiales et contribué à transformer profondément le pays d’un point de vue social. Les exigences quant aux conditions du travail et aux droits ont augmenté. La politisation a augmenté également, grâce à une forte poussée venant du bas et que les partis et les syndicats ne contrôlent pas totalement: la composition de la base sociale a changé et comporte désormais les étudiants, les femmes, les jeunes. L’engagement politique s’exprime de moins en moins au s... continua a leggere

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Sulla violenza nel secondo dopoguerra. Alcune tracce interpretative
di , numero 39, maggio/agosto 2015, Saggi e Studi

Si tratta di un tema che ancora negli anni Zero del XXI° secolo è stato al centro di un intenso dibattito pubblico, totalmente piegato a esigenze di legittimazione (e delegittimazione) politica, anziché essere rivolto a un reale approfondimento. Il dopo liberazione italiano appartiene al più ampio contesto europeo di uscita dal conflitto mondiale. Ovunque sia giunta l’occupazione delle armate dell’Asse, le comunità si spaccano - non in parti uguali - tra chi collabora con gli invasori e chi vi si oppone. Il regolamento di conti con i collaborazionisti nazifascisti conosce una prima fase extragiudiziale ed una successiva fase, regolamentata da precise procedure a garanzia degli accusati. In ciascuna comunità nazionale ci sono storie di divisioni e tensioni che precedono l’inizio dell’occupazione. L’arrivo delle armate naziste accentua e rende quasi irredimibili le spaccature interne a ciascun Paes... continua a leggere

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Master di comunicazione storica 2013. Presentazione terza edizione, bilancio e prospettive future
di , numero 34, settembre/dicembre2013, Didactica

È uscito il bando della terza edizione del Master di comunicazione storica dell’università di Bologna che scadrà il 20 settembre 2013. La concezione dei master universitari è quella di offrire competenze e attività che non sono presenti nei corsi di laurea, ma soprattutto la funzione dei master è quella di professionalizzare i suoi partecipanti, favorendone l’immissione nel mondo del lavoro. Nel 2009, quando è stata avviata la prima edizione, sono stati interpellati dirigenti di alcune tra le più grandi aziende dell’industria culturale: network televisivi, case editrici, case di produzione cinematografiche e documentarie, fondazioni, musei pubblici e privati. La domanda che è stata loro rivolta era: quali competenze dovrebbe possedere una persona che viene assunta da voi? Che tipo di personale vi serve? Tutti concordavano su una preferibile formazione umanistica, ma richiedevano un quadro di competenze informatiche, organizzative e pratiche che... continua a leggere

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15 Ottobre 2013. Oggi Italo Clavino avrebbe compiuto 90 anni
di , numero 34, settembre/dicembre2013, Note e Riflessioni

Oggi Italo Calvino avrebbe compiuto novant’anni. Assieme ad Eco e Moravia è lo scrittore italiano del Novecento più tradotto. In un’epoca nella quale si strapubblica e la letteratura è diventata un prodotto da banco a breve deperibilità, l’opera di Calvino non appartiene al polveroso starnazzare di libri mediocri. Si arriva alla letteratura se si riflette sugli strumenti che la compongono. Calvino ne era perfettamente cosciente, per lui il percorso di costruzione parla quanto la trama. Calvino ritiene la letteratura una ricerca di conoscenza, come scrive nelle Lezioni americane. E già con il suo primo romanzo di tema resistenziale, Il sentiero dei nidi di ragno, pubblicato nel 1947, i dilemmi della guerra civile, la fragilità umana dei combattenti, le loro indecisioni sono state raccontate con una capacità esplicativa tale da anticipare di decenni le acquisizioni storiografiche. Con il suo lavoro Calvino punta a scoprire l’essere umano ind... continua a leggere

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In memoriam di Saverio Tutino
di , numero 27, ottobre/dicembre 2011, Note e Riflessioni

È scomparso Saverio Tutino. Non era uno storico, ma la ricerca storica gli deve molto. Nel 1984 ha fondato a Pieve Santo Stefano, nell'aretino, l'Archivio diaristico nazionale. L'obiettivo era quello di raccogliere diari e memorie di persone sconosciute e recuperare gli scritti lasciati nei cassetti o finiti in soffitta dei nostri nonni vicini e lontani. Grazie al premio letterario che ogni anno viene assegnato al miglior diario, a Pieve sono arrivati circa duecento lavori all'anno, alcuni anche pregevoli nello stile, ma a prescindere da questo, molte sono le testimonianze di grande interesse storico che senza Saverio non avrebbero trovato né ordine né luogo. Tutino ha realizzato un grande serbatoio che ormai raccoglie qualcosa come 10.000 contributi tra diari e memorie dal quale lo storico può partire per scrivere davvero una storia dal basso. Saverio ha vissuto una vita intensa, piena di scelte coraggiose: è stato commissario politico nelle b... continua a leggere

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