Bibliomanie

I Federzoni tra politica e cultura
di , numero 56, dicembre 2023, Saggi e Studi

I Federzoni tra politica e cultura

Il presente saggio si propone di indagare, ricostruire e analizzare la personalità e l'eredità di Giovanni e Luigi Federzoni, due figure di rilievo che hanno impresso un segno nel panorama culturale e politico italiano della prima metà del XX secolo. Giovanni Federzoni, benché meno noto al grande pubblico, emerge nel campo della cultura, grazie al suo contributo agli studi danteschi. Curatore di edizioni critiche e commentatore di opere di Dante Alighieri, quali la Vita Nova e la Divina Commedia, G. Federzoni si distinse anche come poeta e saggista. Suo figlio Luigi si affermò come esponente di rilievo, prima, nel movimento nazionalista e, poi, in quello fascista. Cresciuto nello stimolante ambiente culturale bolognese di fine Ottocento, Luigi Federzoni subì il fascino dell’intellettuale Alfredo Oriani e si formò sotto la guida di Giosuè Carducci. La sua carriera letteraria, intrapresa con lo pseudonimo di Giulio De Frenzi, lo vide impegnato nella critica dell'arte contemporanea e nella composizione di opere narrative e teatrali. La sua carriera politica, iniziata ... continua a leggere

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Fuoco sotto la cenere Cinque morti, ventidue feriti, settantadue arrestati… La protesta e l’eccidio di Tricase del 15 maggio 1935
di , numero 54, dicembre 2022, Saggi e Studi

Fuoco sotto la cenere Cinque morti, ventidue feriti, settantadue arrestati… La protesta e l’eccidio di Tricase del 15 maggio 1935

La diffusa presenza dell'apparato repressivo fascista, che nelle Puglie si era dimostrato sin dalle origini particolarmente violento, perché costituito da mazzieri assoldati dagli agrari, non fu in grado di prevenire l'onda lunga delle proteste sociali e delle rivendicazioni economiche delle tabacchine che nel Salento cominciarono a manifestarsi già a metà degli anni Venti. L'unica soluzione, che Concessionari e autorità seppero praticare per contrastare le proteste delle lavoratrici, fu quella della repressione istituzionale, ricorrendo, come agli albori del movimento operaio, al "braccio violento della legge" per incarcerare, per fermare e per minacciare chi scioperava o semplicemente protestava. In una recente pubblicazione Salvatore Coppola ha tracciato un preciso quadro cronologico e geografico delle numerose lotte sostenute dalle tabacchine nel Salento tra le due guerre mondiali, che precedettero e seguirono il drammatico e tragico eccidio di Tricase del 15 maggio 1935. Innanzi tut... continua a leggere

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Arpinati e il calcio
di , numero 52, dicembre 2021, Saggi e Studi

Arpinati e il calcio

L’attrazione che lo sport del calcio esercita sul popolo italiano rappresenta un fenomeno che travalica la dimensione ludica e abbraccia la sfera storica, sociale e antropologica. Uno dei più incisivi e visionari intellettuali italiani, Pier Paolo Pasolini, durante un’intervista, del 31 dicembre 1970, rilasciata al giornalista Guido Gerosa del settimanale l’Europeo, definì questo sport come «l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo… Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l'unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro». Esempio tipico di questa moderna liturgia è l’estasi collettiva che segue immancabile le vittorie conseguite dalla nazionale nelle fasi finali dei campionati europei e dei mondiali di calcio. Un rito catartico e collettivo magnificamente rappresentato sul grande schermo dal regista Dino Risi nel celebre finale del film “In nome del popolo italiano” (D. Risi, 1971). L’improvvisa esplosione di entusiasmo, esplicitato dall’ostensione di bandiere e vessilli nazionali, in un paese che per complessi... continua a leggere

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Lo sport nella formazione dell’«uomo nuovo fascista» e di una mentalità di guerra
di , numero 52, dicembre 2021, Saggi e Studi

Lo sport nella formazione dell’«uomo nuovo fascista» e di una mentalità di guerra

All’interno dello sconfinato panorama storiografico riguardante il fascismo, lo sport si ritaglia sin dall’inizio uno spazio dedicato. I primi a scriverne, ancora una volta, sono i protagonisti, prima come apologetica di regime, in seguito come memorialistica. È il caso di Fabrizio Felice con Sport e fascismo. La politica sportiva del regime, 1924-1936 (Guaraldi 1936) e di Lando Ferretti con Lo sport (L’Arnia 1949). Desta senz’altro interesse il fatto che, dopo un’iniziale produzione, l’attenzione storiografica si riduca notevolmente, per accrescersi nuovamente all’inizio del secolo successivo. Seguono infatti lavori di ampio respiro, come Lo sport nella propaganda fascista di Andrea Bacci (Bradipolibri 2002), Sport e fascismo, curato da Maria Canella e Sergio Giuntini (Franco Angeli 2009) e Gli atleti del duce. La politica sportiva del fascismo 1919-1939 di Enrico Landoni (Mimesis Edizioni 2016). Parallelamente, sempre in anni recenti, sono state pubblicate alcune ricerche legate a specifiche tematiche ... continua a leggere

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