Bibliomanie

Psichiatria e sport. La prospettiva antropofenomenologica: il gesto del corpo nella costituzione del Leib
di , numero 52, dicembre 2021, Note e Riflessioni

Psichiatria e sport. La prospettiva antropofenomenologica: il gesto del corpo nella costituzione del <em>Leib</em>

Nel considerare lo sport come un'attività motoria competitiva, strutturata e sottoposta a regole ci riferiamo a quell'insieme di gesti armonici e finalizzati in cui il corpo si plasma e si trasfigura, ed altresì al corpo come gesto, o meglio al corpo come autore del gesto. Per essere più precisi: non il corpo dispone di gesti, ma i gesti generano un corpo dalla greve immobilità della carne; i gesti, rivestendo il corpo della loro grazia, lo sottraggono all'osceno della 'massiccità' della carne che ha soggiogato l'alata motilità del gesto. Trascendere l'immobilità della carne, il Körper, affrancarsi dalla sua cattività, librarsi dal fardello del suo peso mortale, dalle tenebre del suo isolamento per il tramite della levità e del piacere del gesto, significa accedere al Leib ed al suo tematizzarsi intenzionale, al suo temporalizzarsi nell'indissolubile rapporto originario Io-Mondo. È in seno a tale intenzionarsi che la mera corporeità diviene Dasein, presenza; diviene altresì un Io coinvolto nel mondo, che – disoccultandosi dalla fossilizzazione e dal congelamento (Erstarr... continua a leggere

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Lo sport nella formazione dell’«uomo nuovo fascista» e di una mentalità di guerra
di , numero 52, dicembre 2021, Saggi e Studi

Lo sport nella formazione dell’«uomo nuovo fascista» e di una mentalità di guerra

All’interno dello sconfinato panorama storiografico riguardante il fascismo, lo sport si ritaglia sin dall’inizio uno spazio dedicato. I primi a scriverne, ancora una volta, sono i protagonisti, prima come apologetica di regime, in seguito come memorialistica. È il caso di Fabrizio Felice con Sport e fascismo. La politica sportiva del regime, 1924-1936 (Guaraldi 1936) e di Lando Ferretti con Lo sport (L’Arnia 1949). Desta senz’altro interesse il fatto che, dopo un’iniziale produzione, l’attenzione storiografica si riduca notevolmente, per accrescersi nuovamente all’inizio del secolo successivo. Seguono infatti lavori di ampio respiro, come Lo sport nella propaganda fascista di Andrea Bacci (Bradipolibri 2002), Sport e fascismo, curato da Maria Canella e Sergio Giuntini (Franco Angeli 2009) e Gli atleti del duce. La politica sportiva del fascismo 1919-1939 di Enrico Landoni (Mimesis Edizioni 2016). Parallelamente, sempre in anni recenti, sono state pubblicate alcune ricerche legate a specifiche tematiche ... continua a leggere

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Identità, soggettività e rappresentazione: la narrazione visiva di Jean-Michel Basquiat
di , numero 52, dicembre 2021, Saggi e Studi

Identità, soggettività e rappresentazione: la narrazione visiva di Jean-Michel Basquiat

La rappresentazione e la narrazione dell'identità costituiscono un interessante campo di analisi se rapportate alla semiotica. Uno studio semiotico, infatti, può essere condotto a partire dall'esplorazione dei sistemi di segni e dei discorsi che essi producono, fino a contribuire alla comprensione del carattere sociale, culturale e artistico del mondo nel quale l'opera si presenta o meglio – in termini semiotici – è enunciata, narrata, rappresentata per mezzo di un sistema segnico. In relazione al tema di questo numero, l'articolo propone un'analisi dedicata alla produzione artistica di Jean-Michel Basquiat (1960-1988) considerandola in termini semiotici e in particolare... continua a leggere

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