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Fuoco sotto la cenere Cinque morti, ventidue feriti, settantadue arrestati… La protesta e l’eccidio di Tricase del 15 maggio 1935
di , numero 54, dicembre 2022, Saggi e Studi

Fuoco sotto la cenere Cinque morti, ventidue feriti, settantadue arrestati… La protesta e l’eccidio di Tricase del 15 maggio 1935

La diffusa presenza dell'apparato repressivo fascista, che nelle Puglie si era dimostrato sin dalle origini particolarmente violento, perché costituito da mazzieri assoldati dagli agrari, non fu in grado di prevenire l'onda lunga delle proteste sociali e delle rivendicazioni economiche delle tabacchine che nel Salento cominciarono a manifestarsi già a metà degli anni Venti. L'unica soluzione, che Concessionari e autorità seppero praticare per contrastare le proteste delle lavoratrici, fu quella della repressione istituzionale, ricorrendo, come agli albori del movimento operaio, al "braccio violento della legge" per incarcerare, per fermare e per minacciare chi scioperava o semplicemente protestava. In una recente pubblicazione Salvatore Coppola ha tracciato un preciso quadro cronologico e geografico delle numerose lotte sostenute dalle tabacchine nel Salento tra le due guerre mondiali, che precedettero e seguirono il drammatico e tragico eccidio di Tricase del 15 maggio 1935. Innanzi tut... continua a leggere

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