Bibliomanie

Saviano parla di Camorra. Riflettendo sul vaso di Pandora
di , numero 12, gennaio/marzo 2008, Note e Riflessioni

Ragionare sul libro di un coetaneo m’infonde una sensazione singolare. Sono abituata infatti a confrontarmi con autori verso i quali provo, sovente mio malgrado, la soggezione dell’età, o dei titoli accademici o, peggio ancora, dell’aura di potenza che deriva dall’essere “faro dei popoli”, che si genera quando il pensiero contenuto in un testo diviene una sorta di bandiera per movimenti politici o sociali ... continua a leggere

torna su

Diamo un nome alle cose Riflessioni sull’attuale crisi di governo
di , numero 9, aprile/giugno 2007, Note e Riflessioni

Tangentopoli ci ha insegnato la cultura del sospetto. Non ci chiediamo più se la classe politica sia corrotta, ma quanto; non temiamo più la lottizzazione, cerchiamo di individuarla ... continua a leggere

torna su

Un profilo “pratico” di Dostoevskij e dell’Idiota
di , numero 7, ottobre/dicembre 2006, Didactica

Fëdor Michajlovich Dostoevskij è unanimemente riconosciuto come uno dei massimi ingegni della letteratura europea del XIX secolo. Nato a Mosca nel 1921 da una famiglia aristocratica decaduta e di modeste condizioni economiche, viene iscritto, appena quindicenne, alla Scuola Superiore del genio militare di Pietroburgo. ... continua a leggere

torna su

Religione e culto dei morti presso gli indiani d’America
di , numero 4, gennaio/marzo 2006, Note e Riflessioni

Per ognuna delle molteplici ed eterogenee tribù che compongono il popolo degli indiani d’America, la religione ebbe, e per molti versi continua ad avere, un’importanza tale nella vita individuale e sociale che noi europei fatichiamo a comprendere. Per rendere l’idea dell’integrazione socio-culturale della religione degli indiani nella loro vita quotidiana, possiamo paragonarla a quella esistente in gruppi religiosi ultraortodossi, quali gli Amish in Ohio, o a periodi storici di particolare ingerenza della Chiesa Romana sull’agire individuale. ... continua a leggere

torna su

Erasmo da Rotterdam: la ragione e la storia
di , numero 3, ottobre/dicembre 2005, Saggi e Studi

Per i più Erasmo da Rotterdam è soltanto l’autore di una fortunatissima operetta, l’Elogio della follia, scritta quasi per gioco, durante uno dei suoi innumerevoli viaggi, nel 1509, tant’è che Stefan Zweig apre con toni quasi sconsolati una sua memorabile biografia: «Erasmo da Rotterdam, un tempo la gloria più alta e luminosa del suo secolo, è oggi, non possiamo negarlo, non più di un nome» (S. Zweig 1994, p. 7). ... continua a leggere

torna su

Sergio Romano Guida alla politica estera italiana
di , numero 2, luglio/settembre 2005, Letture e Recensioni

Nel giugno 2004 il presidente americano George W. Bush, nella sua ultima visita in Italia, ha dovuto affrontare ancora una volta, naturalmente a distanza di sicurezza, le manifestazioni di protesta di parte dell’opinione pubblica italiana, da sempre contraria alla guerra, e soprattutto contraria alla nuova aberrazione logica della cosiddetta “guerra preventiva”. Eppure, nonostante le manifestazioni di piazza, le denunce degli intellettuali e le esternazioni, a volte brusche, di alcuni uomini politici, il governo italiano si è schierato da sùbito ed incondizionatamente con gli Stati Uniti nella guerra in Afghanistan e in Iraq. ... continua a leggere

torna su