Bibliomanie

Su Roberto Roversi
di , numero 31, ottobre/dicembre 2012, Saggi e Studi

Che cosa si può dire, oggi, di Roberto Roversi riferendosi all’odierna poesia? Intanto del silenzio steso sulla sua opera da molti anni, oramai, da parte della critica e non solo, salvo alcuni - e qui vorrei citare due persone su tutte: Fabio Moliterni che con il suo Roberto Roversi. Un’idea di letteratura I (Edizioni dal Sud, 2003), ha tracciato un quadro ampio e informato; e Arnaldo Picchi, che ne sta curando il lavoro teatrale, facendolo rappresentare e ripubblicandolo. Alcuni, dicevo, che continuano a seguire il suo lavoro, a promuoverlo (nel senso di farlo conoscere, farne oggetto di discussione, riflessione, connessione con quanto ci circonda). Salvo questi pochi, attorno alla sua opera c’è un assordante silenzio, e direi anche desolante per la nostra poesia e la nostra letteratura. Intanto questo (che non è poco, direi); poi si può dire della sua attività, che continua appartata ma non solitaria: appartata perché distante dalle luci, dalle scene illu... continua a leggere

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I giorni
di , numero 9, aprile/giugno 2007, Letture e Recensioni

Dopo un lungo andare Sal ritornò, tornò sui proprî passi, fece ritorno contandoli uno ad uno, si soffermò su alcuni, i più rilevanti, forse i più pesanti, cercò di capire, qualcuno era stato più difficile, duro come il molibdeno ... continua a leggere

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Su Roberto Roversi
di , numero 5, aprile/giugno 2006, Note e Riflessioni

Che cosa si può dire, oggi, di Roberto Roversi riferendosi all’odierna poesia? Intanto del silenzio steso sulla sua opera da molti anni, oramai, da parte della critica e non solo, salvo alcuni - e qui vorrei citare due persone su tutte: Fabio Moliterni che con il suo Roberto Roversi. Un’idea di letteratura I (Edizioni dal Sud, 2003), ha tracciato un quadro ampio e informato; e Arnaldo Picchi, che ne sta curando il lavoro teatrale, facendolo rappresentare e ripubblicandolo. ... continua a leggere

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Joachim Du Bellay Songe
di , numero 3, ottobre/dicembre 2005, Traduzioni, inediti e rari

Joachim Du Bellay nasce nel 1522, nel castello della Trumelière nell’Anjou. Malaticcio, presto orfano e trascurato dal tutore, trascorre l’infanzia come in un sogno continuo, senza che nulla di rilevante gli accada. Cresciuto in una famiglia già famosa per aver dato i natali a guerrieri e diplomatici illustri, sperava di mettersi in mostra facendo carriera nell’esercito, sotto la protezione del cugino Guillaume de Langey; ma, con la morte di quest’ultimo, tale progetto svanì presto. ... continua a leggere

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