Bibliomanie

Montesquieu ovvero dello stupore. Alcune considerazioni a partire da Studi di storia della cultura
di , numero 34, settembre/dicembre2013, Note e Riflessioni

Che mai s’intende, oggi, per “cultura”? Massimo Angelini ne ha ricondotto correttamente l’etimologia al verbo latino colere, nelle sue accezioni di ‘coltivare’, ‘far accrescere’ e ‘venerare’, in un’interessante, affascinante miscellanea edita da CLUEB nel 2012 e curata da Domenico Felice, studioso di fama internazionale che non necessita di troppe presentazioni. Il poderoso, inconsueto volume che qui s’andrà illustrando in breve raccoglie ventuno saggi, preceduti da una prefazione sui generis dal titolo Sulla dignità umana, o lo stoicismo di Montesquieu: ci si trova dinanzi a una pregnante antologia di citazioni, tratte da illustri pensatori e hommes de lettres antichi e moderni, da Platone ad Hannah Arendt, con una prevalente, prevedibile attenzione a brani memorabili di Montesquieu. A questo straordinario giurista, politologo, filosofo e scrittore di Francia vengono dedicati, in effetti, diversi saggi significativi, fra i quali si segna... continua a leggere

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Per una nuova cultura nazionale. Impegno civile e morale cattolica nella tragedia storica manzoniana
di , numero 28, gennaio/marzo 2012, Saggi e Studi

Dopo avergli annunciato, alla fine di marzo, l’intenzione di scrivere una tragedia che avesse per soggetto la morte di Francesco Carmagnola, il 13 luglio 1816 Manzoni informava l’amico Fauriel: «J’ammasse des idées et des observations pour un long discours qui doit accompagner ma Tragédie»; tornando a scrivergli nel 1817, l’11 giugno, precisava:J’ai aussi commencé quelques discours sur la tragédie, mais c’est des sujets si rebattus que je n’ose presque pas vous les nommer. C’est… ah ! vous allez vous écrier… c’est, oui, c’est sur les trois unités. Mais que voulez vous s’il me paraît que ma manière d’envisager cette question est neuve ? et si elle ne l’était pas, ce me serait un malheur commun avec presque tous mes Confrères en écrivaillerie. C’est encore sur la moralité de la Tragédie. Eh bien ! je me suis donné à croire qu’il y a des difficultés de Bossuet, de Nicole, et de Rousseau qu’on peut résoudre, qu’on n... continua a leggere

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Adelchi, o della fede tradita
di , numero 26, luglio/settembre 2011, Saggi e Studi

Nel 1820, in seguito alla pubblicazione del Carmagnola (elaborato a partire dal 1816), Manzoni si dedicò alla lettura dei Rerum Gallicarum et Francicarum Scriptores e dei Rerum Italicarum Scriptores di Muratori. L’amico Fauriel, col quale era impegnato, nel frattempo, in un serrato confronto su problemi teorici, gli suggerì l’idea di dedicare una tragedia al personaggio di «Adolphe», ovvero Ataulfo, re dei Visigoti. Il 17 ottobre di quell’anno, però, Manzoni ... continua a leggere

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Panorama storico-critico dell’editoria italiana del ‘900
di , numero 24, gennaio/marzo 2011, Didactica

Il Novecento italiano si apre con un periodo di declino dell’attività editoriale, che raggiunge i suoi minimi nel 1905, per poi riprendere a crescere nel decennio antecedente all’esplosione del primo conflitto mondiale. [...]Com’è noto, l’invenzione della stampa risale alla metà del Quattrocento; Johann Gutenberg di Magonza, orafo di professione, nel 1448 iniziò a produrre libri adottando la tecnica di stampare con caratteri mobili di metallo anziché tramite un blocco unico di legno o di metallo: questa la sua rivoluzionaria intuizione. Dopo la metà del secolo ... continua a leggere

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