Bibliomanie

Monica Longobardi

Monica Longobardi ha insegnato Filologia romanza presso le Università degli Studi di Siena e di Ferrara. Ha scritto un volume di Ludolinguistica (Vanvere, Carocci, 2011). Si è occupata della permanenza del medioevo romanzo nella letteratura contemporanea (Medievalismi, Aracne, 2020). Dal 2015, ha tenuto corsi sulla letteratura occitanica moderna e contemporanea, scrivendo una monografia (Viaggio in Occitania, Virtuosa-mente, 2019) e traducendo il poliziesco limosino di Joan Ganhaire, Voi che mi avete uccisa (Virtuosa-mente, 2021). Ha tradotto il Satyricon di Petronio (Barbera 2008) e Le metamorfosi di Apuleio (Rusconi, 2018).

Giocare con la letteratura: Le Chevalier Silence di Jacques Roubaud
di , numero 55, giugno 2023, Note e Riflessioni

Giocare con la letteratura: <em>Le Chevalier Silence</em> di Jacques Roubaud

«Qui les connaît encore aujourd’hui, sinon les enfants, dont se nourrissent les contes, et les médiévistes qui sont, nul ne l’ignore, de grands enfants?» Straordinario e prolifico scrittore, Jacques Roubaud è un matematico, poeta e romanziere che dal 1966 fa parte dell’OuLiPo. Cultore della letteratura medievale, dei romanzi graaliani pratica la riscrittura, assicurandone in questa forma la trasmissione e la memoria. Le Chevalier Silence rimanda alle avventure narrate nel Roman de Silence di Heldris de Cornuälle (XIII sec.). Ma l’autore rivendica la paternità della versione originar... continua a leggere

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Joseph d’Arbaud, La Bestia del Vacarés, traduzione di Rosella Pellerino, Rocca di Papa (RM), La Noce d’Oro, 2022
di , numero 54, dicembre 2022, Letture e Recensioni

Joseph d’Arbaud, <em>La Bestia del Vacarés</em>, traduzione di Rosella Pellerino, Rocca di Papa (RM), La Noce d’Oro, 2022

«C’è un solo Dio eterno. Ma ci sono stati alcuni dèi, degli dèi nati dal mondo, che per il mondo ora sono morti. Forse non riesci a comprenderlo davvero. I semidei esistono. Vivono una vita sovrana, abbeverati alle sorgenti dell’etere, inebriati dall’alito della materia, e padroni di un universo in fiore, partecipi della danza delle stagioni e delle stelle, cantano con la stessa voce dei raggi di luce e del mare. […] C’è un solo Dio eterno. Ma i semidei nascono, vivono e invecchiano, e dopo una vita che nella tua mente non riusciresti a immaginare senza perderti, muoiono, sì, muoiono, tornano agli abissi dello spazio e del tempo, e per parte mia non so dove li riconduca la volontà che un bel giorno li fece apparire.» (pp. 69-70)... continua a leggere

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