Bibliomanie

La cucina italiana patrimonio UNESCO?
di , numero 55, giugno 2023, Saggi e Studi

La cucina italiana patrimonio UNESCO?

Attenzione a questa parola: “immateriale”. È la parola-chiave per cogliere il senso della candidatura della Cucina italiana – presentata dal Governo il 23 marzo scorso – a entrare nella “Lista rappresentativa del patrimonio culturale e immateriale” dell’Unesco, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. Questa Lista comprende, secondo la convenzione approvata nel 2003, «le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale», ricreandolo e rivitalizzandolo di generazione in generazione – giacché le identità culturali sono un prodotto della storia, dunque in continua evoluzione. Il dossier di presentazione della candidatura, che sarà valutato dall’Unesco entro il 2024, è stato redatto da un Comitato scientifico da me presieduto; ritengo quindi opportuno condividere i princìpi di fondo che ci hanno ispirato, oltre ad alcune informazioni di natura procedurale. Intanto è utile precis... continua a leggere

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Appunti storico-critici sulla Via Francigena
di , numero doppio 46/47, luglio 2018/giugno 2019, Note e Riflessioni

Appunti storico-critici sulla Via Francigena

Questa strada è una delle più antiche e celebri d'Europa e,come poche altre,ha contribuito a mantenere un legame fisico,economico, culturale e spirituale fra i popoli del vecchio continente; infatti, tradizionalmente, essa ha rappresentato il percorso per chi intendeva recarsi dalle isole Britanniche, dai Paesi nord-europei e dalla Francia verso Gerusalemme, attraverso l’Italia, la Grecia, la Turchia il Libano e la Siria o tramite il Mediterraneo. Successivamente (VIII-XV secc.),dopo la occupazione della Terra Santa da parte degli eserciti islamici, la Via Francigena convergeva su Roma divenuta, ormai, la capitale del Cristianesimo. Talepercorso risultava caratterizzato da varie diramazioni imputabili a molteplici variabili: alle esigenze meteo e stagionali, all’affidabilità del selciato e dei singoli ponti, alla sicurezza intesa come sanità e incolumità personali, alla ospitalitàdei luoghi di posta. Comunque –dal VII° secolo –il tragitto dal passo del Gran San Bernardo verso Pavia e da qui, tramite il passo della Cisa, verso Lucca (legate,poiché entramb... continua a leggere

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