Bibliomanie

Un fascio di note. La musica alternativa di destra in Italia
di , numero 50, dicembre 2020, Saggi e Studi

Un fascio di note. La musica alternativa di destra in Italia

Nella primavera del 1980 “L’Espresso” attraverso la penna di Roberto Gatti, lancia l’allarme che i giovani di destra si stanno appropriando della musica pop, essendo – evidentemente – convinti che un fenomeno così importante non debba essere lasciato esclusivamente alla sinistra. Così – si dice – si sta dipingendo di “nero” quello che è stato sempre colorato di “rosso”. L’autore dell’articolo si riferisce al fatto che un “certo” mondo si sta avvicinando, ormai da tempo, ad un fenomeno musicale che non sembrerebbe essere stato di suo appannaggio. Nei mesi precedenti, infatti, una serie di articoli è stata pubblicata su un periodico della cosiddetta Nuova Destra, “Linea”, che dimostra che è presente un sempre più marcato interesse per questo genere musicale nell’ambiente giovanile di destra. Al di là dell’analisi di questo dibattito specifico, l’esistenza di questa diatriba dimostra che anche all’interno di “quel mondo” è presente una certa attenzione verso ... continua a leggere

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Per una storia di Avanguardia Nazionale
di , numero 48, dicembre 2019, Saggi e Studi

Per una storia di Avanguardia Nazionale

Avanguardia nazionale [An] rappresentò, assieme a Ordine nuovo [On], la maggiore organizzazione dell'estrema destra fra gli anni Sessanta e i primi anni Settanta. Tuttavia, non ha ricevuto alcuna particolare attenzione storiografica e quello che c’è, sostanzialmente si reduce alla memorialistica o dalla pubblicistica di parte. Al contrario, le vicende di questa organizzazione, nell’insieme ristretta (non raggiunse mai i 10.000 aderenti, anche se va detto che erano in massima parte attivisti) sono un frammento rilevante per comprendere molti aspetti della strategia della tensione, a cominciare dal rapporto fra estrema destra e apparati di sicurezza. Uno spiraglio venne aperto già dai primi anni Ottanta con le interviste di Delle Chiaie a giornali latino americani e, poco dopo, dalla sua audizione davanti alla Commissione di Inchiesta parlamentare sul Terrorismo e le Stragi presieduta dall’onorevole Gerardo Bianco, nell’aprile 1987 (il cui verbale, però) venne segretato e tale restò sino al 1996. Quasi nello stesso tempo, vennero le memorie di Vincenzo Vinciguerra, una figura assolut... continua a leggere

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