Bibliomanie

L’innumerevole esistenza. Nota su Maschere e figure di Paolo Ruffilli
di , numero 56, dicembre 2023, Note e Riflessioni

L’innumerevole esistenza. Nota su Maschere e figure di Paolo Ruffilli

Se Ruffilli non avesse scritto, a conclusione del Prologo di Maschere e figure. Repertorio dei tipi letterari (Il ramo e la foglia, Roma 2023), che le opere narrative da lui messe in campo giungono fino alla metà del Novecento e non oltre, si sarebbe tentati di includere nel repertorio dei tipi il protagonista del suo romanzo del 2011, L’isola e il sogno. Ma sotto quale voce classificarlo? L’insoddisfazione di Ippolito, la sua erranza mentale alla ricerca d’altro, di un nesso tra esperienza e sogno, suggerirebbero un modello di irresoluto, di nichilista, comunque non estraneo alle vicende della realtà attiva e storica. Ma che si perde in un galleggiamento esistenziale nell’isola che fa da scenario al maturare del nucleo drammatico del suo pensiero ipertrofico – e isola è emblema di instabilità e vaticinio di sparizione. «Entità talattica, essa si sorregge sui flutti, sull’instabile», Sgalambro scriveva in Teoria della Sicilia. Che si sperde in una fluttuazione («Più la nave si avvicinava alla costa e di meno si coglieva l’insieme») congiunta allo sforzo di dare un no... continua a leggere

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Ricordando il Novecento di Ezio Raimondi
di , numero doppio 46/47, luglio 2018/giugno 2019, Note e Riflessioni

Ricordando il <em>Novecento</em> di Ezio Raimondi

Incrociare nella vita un grande maestro vuol dire, di fatto, cambiare il Senso del proprio destino. Lo sanno tutti coloro che hanno ricevuto questa inestimabile fortuna, e lo percepiscono, di là dai necessari limiti temporali e spaziali, attraversandone l'aurea luminosa, riflettente il significato di una presenza (forse) senza fine. Quando nel 1999 Ezio Raimondi (1924-2014) tornò in terra sudtirolese – in un cammino di conoscenza mai domo, iniziato nel magistero bolognese nascente nel lontano 1955 – a Bressanone si tracciava quella parabola di dodici anni che lo avrebbe portato a chiudere sulle parole di Dante e di Mandel' ŝtam, in un'aula di lusso straripante di emozione, perché il senso di quel luogo donava il significato di un'esistenza unica, un sentiero accademico mai così lontano dall'Accademia… Esempio, magistero, discrezione, produttività, riservatezza sono frecce intatte che Ezio Raimondi ha lanciato negli “spazi interstellari” di una parola e di una scrittura che resteranno nel tempo, frantumato e precario ma intelligente, risoluto, volitivo, persino violento, nel suo lavoro quotidiano, nel s... continua a leggere

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