Corruzione fisica e morale. Un tragitto antropologico fra necessità naturale e idealità riformatrice

Al fine di compiere un itinerario siffatto attraverso il fenomeno della corruzione dal suo darsi come processo empirico avente luogo nel sostrato materico, fino all’atto percettivo mediante il quale il fenomeno viene indagato e pensato, si deve intraprendere un’operazione di oltrepassamento della chiarezza oggettiva con cui lo stesso si offre allo sguardo e al pensiero. L’esigenza di cogliere l’oggetto oltre l’empirico, in una forma segreta e profonda – trascendendo sia il sostrato immediato della sensazione sia il fluire incessante dei multiformi elementi coscienziali – coincide con la funzione esploratrice del pensiero o con la funzione simbolica come modalità del conoscere. «Nell’ottica del pensiero simbolico l’universo non è chiuso, nessun oggetto è isolato nella sua esistenzialità; l’implicazione simbolica, pur non annullando il valore concreto e specifico di un oggetto o di un’azione, vi aggiunge altro valore: la realtà immediata si proietta in infinite direzioni, tutti i suoi elementi sono ‘aperti’ eppure tenuti insieme da un sistema serrato di co... continua a leggere
tag: Aristotele, Corpora incorrupta, Corruzione, Dante Alighieri, Incorruzione, Pietra filosofale, Situazione-limite, Sokushinbutsu
torna su