Bibliomanie

G. Calvino, La carne, lo spirito e l’amore
di , numero 1, aprile/giugno 2005, Letture e Recensioni,

Come citare questo articolo:
Ezio Raimondi, G. Calvino, La carne, lo spirito e l’amore, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 01, no. 19, aprile/giugno 2005

Tra latino e francese, la speculazione medievale e la meditazione umanistica si uniscono con nuovi accenti, che sono quelli di un Cinquecento drammatico e conflittuale, segnato da condanne ed esilii. Nell’ambito di una grande tradizione tematica in cui si configura l’esperienza più intensa dell’inquietum cor cristiano, spicca per molte ragioni, ora più ora meno evidenti, la severa figura di Giovanni Calvino, con la lucidità tagliente ed infuocata dei suoi trattati e dei suoi commenti. Nella spiritualità inquieta ed agonistica del riformatore, l’ansia della salvazione si fonde con la rude certezza di una fede inconcussa, anche quando vi si insinua, per dirla con Jean Delumeau, una nevrosi ossessiva e collettiva da senso di colpa, il cupo sentimento dell’abbandono, della solitudine senza riscatto. E tuttavia non viene neppure meno il mondo degli affetti, il conforto di un calore umano, biblico e insieme moderno.

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