Bibliomanie

La perturbante. Das Unheimliche nella scrittura delle donne, a cura di Eleonora Chiti, Monica Farnetti, Uta Treder Morlacchi
di , numero 6, luglio/settembre 2006, Letture e Recensioni,

Come citare questo articolo:
Chiara Cretella, La perturbante. Das Unheimliche nella scrittura delle donne, a cura di Eleonora Chiti, Monica Farnetti, Uta Treder Morlacchi, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 06, no. 16, luglio/settembre 2006

Nella definizione classica della psicoanalisi, il perturbante è «qualcosa di familiare che si nasconde in casa». Da questa premessa le autrici sono partite per effettuare una ricognizione critica delle scritture femminili, attraverso l’analisi di una differenza di genere ravvisata anche nella letteratura di “genere”, come quella fantastica. Il rovesciamento simbolico del perturbante avviene introiettando l’elemento e confondendolo profondamente con la struttura “generante” della scrittura. In quest’ottica il perturbante è costituito dalla sessualità femminile, dall’oscura potenzialità creativa delle donne.

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