La ‘Ndrangheta calabrese e la sua evoluzione

L’organizzazione criminale denominata ‘ndrangheta ha origini nel periodo post unitario e da allora, è in grado di infiltrarsi e inquinare quasi ogni aspetto della sfera pubblica o privata della società in cui viviamo. Si espande, cresce e recluta. È in grado di adattarsi e affrontare qualsiasi tipo di necessità, divenendo la terza industria economica a livello mondiale. La ‘ndrangheta intreccia strade comunicative tra Stato e politica, tradizione e famiglia, modernità e progresso, passato e presente, mostrando particolare capacità nel mondo degli affari, così come nel ricorrere al delitto d’onore. Vi è la necessità di mantenere integro il potere mafioso di cui si gode dentro e fuori la struttura mafiosa. Dalla «vecchia» mafia al mafioso «nuovo», è così che il fenomeno viene investito da un continuo processo di rinnovamento.
Sta proprio nella sua capacità di evolversi che la mafia rivela la sua funzione parassitaria, caratteristica, che insieme all’«area grigia», rappresenta linfa vitale dell’associazione a delinquere. Una buona duttilità e mutevolezza spinge a disegnare l’immagine di un’organizzazione forte e quasi invincibile. Un’analisi del fenomeno ‘ndranghetista dunque, deve concentrarsi in gran parte sulle relazioni sociali che l’organizzazione è in grado di creare al suo interno e con il mondo esterno.

La ‘ndrangheta non si contrasta solo con un forte e duraturo impegno da parte dello Stato, ma soprattutto con decisi processi culturali e pedagogici. Inoltre andrebbe limitato ad essa il reclutamento del «capitale sociale meno abbiente», insieme a tutti coloro che ricadono nel cerchio della disoccupazione. In alcune aree della Calabria, soprattutto nelle zone dell’entroterra della regione, vengono meno persino i requisiti minimi per una degna sopravvivenza. Questo significa terreno fertile per dar vita alla terza generazione di ‘ndrangheta.

PAROLE CHIAVE:‘Ndrangheta, Evoluzione, Calabria, Sequestri, Struttura, Infiltrazioni