Bibliomanie

Sull’intelligenza ed il cuore di Giuseppe Caputo, nobile umanista del novecento
di , numero 28, gennaio/marzo 2012, Saggi e Studi

Potevamo scegliere, per ricordare Giuseppe a vent’anni dalla scomparsa, anche un luogo diverso, contando sul fatto che la sua figura aveva via via nel tempo assunto un ruolo istituzionale ed intellettuale che varcava i confini della Facoltà di Giurisprudenza e, più in generale, del diritto. Abbiamo scelto, invece, di ricordarlo qui perché, a distanza di tempo, il suo luogo, il fondale di teatro dove io continuo ad immaginarlo è e rimane pur sempre l’aula universitaria. C’è qualcosa nella dimensione di totalità con la quale Giuseppe Caputo aveva abbracciato ed esercitato questo mestiere che ancora colpisce ed affascina: il rapporto con le generazioni più giovani costituiva per lui una sorta di linfa vitale non sostituibile con nessun’altro alimento spirituale ed istituzionale. Non ho mai conosciuto un’incarnazione più significativa dei tedofori di cui parlava Giorgio Federico Hegel: di coloro, cioè, deputati a trasmettere di mano in man... continua a leggere

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