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indice del numero 59
giugno 2025, PANOPTICON. La sorveglianza tra quotidianità e immaginario. Reclusioni, confinamenti, ossessione e illusione del controllo. (a cura di , ), Scarica il numero in formato pdf

PANOPTICON. La sorveglianza tra quotidianità e immaginario. Reclusioni, confinamenti, ossessione e illusione del controllo.
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PANOPTICON. La sorveglianza tra quotidianità e immaginario. Reclusioni, confinamenti, ossessione e illusione del controllo.

L’architettura, in quanto parte costitutiva del regime totalitario -luogo in cui si dispiega la sua “arché”, l’origine della sua autorità -, fonda uno spazio che non ha niente di pubblico né di politico. Lungi dal consentire la coesistenza degli uomini per mezzo dell’istituzione di uno spazio agonistico della parola e dell’azione, uno spazio differenziato in […] continua a leggere

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Tra potere, controllo sociale e trauma: riflessioni sulla vicenda e l’immaginario di Torquato Tasso, specie in rapporto al tema della fortuna
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Tra potere, controllo sociale e trauma: riflessioni sulla vicenda e l’immaginario di Torquato Tasso, specie in rapporto al tema della <em>fortuna</em>

La sofferenza psicologica e la prigionia di Torquato Tasso riflettono un’epoca, la fine del Cinquecento, travagliata non solo da guerre e scismi religiosi, ma anche da un progressivo aumento del controllo sociale, ai primordi del Grand enfermement di M.Foucault. Non a caso, Tasso probabilmente soffriva di una sindrome post-traumatica, che fu intesa dai suoi contemporanei come “malinconia”; egli tematizza questo disagio mediante lo sfaccettato Leitmotiv della Fortuna, allora popolarissimo. Eppure, sarà proprio lui a demonizzarla e ad anticiparne la “morte”, completatasi nell’atmosfera deterministica del Seicento, in sintonia con la progressiva stretta sociale alle origini dello Stato moderno. continua a leggere

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Foucault e l’antipsichiatria italiana: una critica al panoptismo come prassi psichiatrica
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Foucault e l’antipsichiatria italiana: una critica al panoptismo come prassi psichiatrica

Il Panopticon viene ripreso da Michel Foucault negli anni Settanta del Novecento come punto di vista privilegiato per guardare alla psichiatria, non solo come architettura attraverso cui la sorveglianza e l’esercizio del potere diventano più agili e veloci, ma anche come tecnologia politica in grado di garantire asimmetria relazionale e squilibrio di potere. Su queste fondamenta avviene il rapporto di conoscenza e lo sviluppo di teorie e pratiche, legittimate dal diritto della “normalità” sulla “follia”. Al gruppo antipsichiatrico italiano, sorto intorno a Franco Basaglia e a Franca Ongaro, viene riconosciuto il merito di aver risolto questa antinomia, avviando percorsi emancipatori e di promozione dei diritti. continua a leggere

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Discipline e Guerra Fredda: per uno studio dei documenti strategici statunitensi in chiave foucaultiana
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Discipline e Guerra Fredda: per uno studio dei documenti strategici statunitensi in chiave foucaultiana

Le strategie statunitensi per la Guerra Fredda auspicavano la creazione di un equilibrio competitivo nei confronti dell’Unione Sovietica: il mantenimento dello status quo internazionale – con una concezione dell’impiego dell’esercito ristabilitiva, simile a quella di un poliziotto, definibile come policing the military – pur attuando delle pressioni su Mosca tali da indurla al disciplinamento, al mutamento della sua natura. L’articolo interpreta quanto detto sulla base delle discipline foucaultiane e del Panopticon benthamiano, suggerendo una possibile teoria per le relazioni internazionali. continua a leggere

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Lo Stato contro l’opposizione: sorveglianza e controllo politico nell’Italia del secondo dopoguerra
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Lo Stato contro l’opposizione: sorveglianza e controllo politico nell’Italia del secondo dopoguerra

Questo studio esamina il controllo esercitato dal Ministero dell’Interno e, in particolare, dalla Divisione Affari Riservati sui partiti di sinistra italiani (socialisti, comunisti e anarchici) durante gli anni Cinquanta. Nell’ambito delle tensioni della Guerra Fredda, le attività di sorveglianza e monitoraggio condotte dalla Divisione hanno avuto un impatto significativo sulle dinamiche politiche e sociali del periodo. Attraverso un’analisi approfondita, il lavoro si propone di far luce sui meccanismi di controllo politico e sulle implicazioni per il sistema democratico italiano, evidenziando il ruolo della Divisione nel plasmare l’evoluzione dei rapporti tra Stato e opposizione politica. continua a leggere

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Il paradigma della sorveglianza nell’istituzione militare. Una ricerca sul fondo del Tribunale militare di Bologna (1945-1948)
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Il paradigma della sorveglianza nell’istituzione militare. Una ricerca sul fondo del Tribunale militare di Bologna (1945-1948)

Le forze armate, al fine di mantenere disciplina e compattezza degli eserciti di leva, hanno adottato il paradigma della sorveglianza in svariate forme. I documenti dei tribunali militari mantengono traccia di queste attività: dalla schedatura di dati anagrafici, estrazione sociale, caratteristiche psicofisiche e tendenze politiche, al controllo sui comportamenti pubblici e privati dei coscritti. La giustizia militare, spesso considerata una continuazione dei meccanismi disciplinari e un «foro privilegiato di casta» è in realtà un organo giurisdizionale dove predominano le decisioni tecniche e dove vengono rispettati i princìpi della giustizia ordinaria. continua a leggere

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La conquista dell’ombra: prigionia e isolamento ne L’incendiario di Palazzeschi
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La conquista dell’ombra: prigionia e isolamento ne <em>L’incendiario</em> di Palazzeschi

A partire dalla riflessione foucaultiana sul rovesciamento del «principio della segreta» operato dal dispositivo panoptico, il presente articolo intende approfondire i temi della prigionia e dell’isolamento ne L’incendiario (1910) di Aldo Palazzeschi, mostrando come la contraddizione apparente tra le due anime poetiche della raccolta — da una parte, il poeta incendiario che scarcera il piromane ingabbiato, dall’altra, il poeta saltimbanco che sceglie di isolarsi volontariamente in un oscuro castello fatiscente — possa risolversi leggendo entrambe le operazioni come atti di dissidenza volti a proteggere il soggetto poetico dalla trappola della visibilità totale, strumento di controllo necessario all’imposizione della disciplina. continua a leggere

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L’ evoluzione del controllo sociale dal XVII al XIX sec.: prigioni, lazzaretti, istituti di correzione, panopticon
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L’ evoluzione del controllo sociale dal XVII al XIX sec.: prigioni, lazzaretti, istituti di correzione, panopticon

“Se non è più al corpo che si rivolge la pena nelle sue forme più severe, su cosa allora stabilisce la sua presa? (…) Non è più il corpo è l’anima. Alla espiazione che strazia il corpo, deve succedere un castigo che agisca in profondità sul cuore, il pensiero, la volontà, la disponibilità. Una volta […] continua a leggere

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C’è panopticon e panoptikum. Enzensberger vs. Foucault
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C’è panopticon e panoptikum. Enzensberger vs. Foucault

Ricordo che era la fine degli anni settanta quando nel dipartimento di germanistica di una mediocre università tedesca, fra gli studenti più avanzati e curiosi – dottorandi che come seconda disciplina avevano storia o filosofia – cominciò a circolare il nome di Foucault. Poco più tardi avrebbero scoperto Derrida. Lezioni e seminari indugiavano sullo statuto […] continua a leggere

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La poesia di Margherita Guidacci tra Dante ed Emily Dickinson: analisi di alcuni testi con il metodo di lettura da “soggetto a soggetto”
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La poesia di Margherita Guidacci tra Dante ed Emily Dickinson: analisi di alcuni testi con il metodo di lettura da “soggetto a soggetto”

Margherita Guidacci, poetessa e traduttrice, scrisse nel 1970 Neurosuite, che la critica definì uno dei suoi libri migliori, una sorta di viaggio nella “città murata” di dantesca memoria. È una silloge che racconta la sofferenza della follia dentro una clinica neurologica, come ebbe a dire lei stessa all’amico di penna Tiziano Minarelli . Gli spazi […] continua a leggere

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Perdere la testa. Goya e una Bordeaux tinta di noir
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Perdere la testa. Goya e una Bordeaux tinta di noir

«un pauc morbide, ne’n convene» Lo pacient espanhòu di Joan Ganhaire ha l’apparenza di un semplice libriccino: piccolo formato, una novantina di pagine compresi Postfazione, Glossario, Bibliografia. E una strana avvertenza al lettore che non trattasi di un testo che possa finire nelle mani di chiunque, decisamente sconsigliato alle persone sensibili. Ora la copertina: il […] continua a leggere

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Luigi Stefano Giarda: una sonrisa espontanea, buena, incantador
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Luigi Stefano Giarda: <em>una sonrisa espontanea, buena, incantador</em>

Il supremo atto della Ragione […] è un atto estetico, e Verità e Bontà sono intimamente fuse soltanto nella Bellezza. Il filosofo deve dunque possedere un’attitudine estetica pari a quella del poeta, del pittore e del musicista. […] Non si può assolutamente essere ricchi di spirito […] se non si è dotati di senso estetico. […] continua a leggere

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Mozart fra utopie e distopie. Il caso del Così fan tutte
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Mozart fra utopie e distopie. Il caso del <em>Così fan tutte</em>

Wolfgang Amadeus Mozart ebbe modo di vivere diverse esperienze umane che lo avevano indirizzato verso un interesse sempre più marcato per la letteratura ed il pensiero illuministico in generale. Lettore impegnato, spirito libero, il compositore di Salisburgo aveva preso una direzione precisa sotto il profilo socio-politico. In questo contesto, l’ingresso nella Massoneria gli diede l’opportunità […] continua a leggere

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Ottorino Respighi fra erotismi e metamorfosi
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Ottorino Respighi fra erotismi e metamorfosi

Era nato a Bologna nel 1879 e scomparve a Roma nel 1936 per una endocardite; aveva quasi cinquantasette anni. Oggi, nell’epoca della diffusa senilità, sembrano pochi: misurati peraltro sulla Generazione dell’Ottanta furono più che sufficienti a compiere una varia e vasta opera. Come risaputo, quella di Ottorino Respighi fu la generazione che – lungo percorsi […] continua a leggere

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Elogio funebre di Francesco Benozzo, un amico leale di Bibliomanie (e un amico leale tout court!)
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Elogio funebre di Francesco Benozzo, un amico leale di Bibliomanie (e un amico leale tout court!)

Caro Bardo, mi è stato chiesto di stendere un tuo elogio funebre, poiché sono quella che conosceva di te l’intimità dell’anima: ero tua amica. Fra le cose per le quali può lodarti il tuo grillo parlante, così mi def­inivi, la più grande è quella di essere stato un uomo che non ha commesso peccati d’omissione. […] continua a leggere

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Morte dell’archetipo e resistenza del senso. Un’estrema difesa del simbolico
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Morte dell’archetipo e resistenza del senso. Un’estrema difesa del simbolico

I Tra le tavole della legge e la scrittura del perdono Col dito in terra scavi l’amore rappreso, scrivi del malinteso quanto non si può intendere, allontani la morte dall’arreso, l’arreso dalla morte. Lì non funziona più l’alfabeto, ma quanto della parola sottostà al segno che indica, ma non più gli orizzonti, le cose o […] continua a leggere

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L’Italia di metà Ottocento fra animose utopie e distopie patenti – notabilati, massoneria, i Mille e altro
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L’Italia di metà Ottocento fra animose utopie e distopie patenti – notabilati, massoneria, i Mille e altro

Parte prima Premessa Il Congresso di Vienna, come si sa, aveva assicurato la re-intronizzazione ai sovrani spodestati dall’armata napoleonica; inoltre, gli accordi sottoscritti nella capitale imperiale avevano prospettato, in Italia, la ridefinizione dei confini tra i Ducati di Lucca, di Parma, di Modena e del Granducato di Toscana. Tutto ciò, ovviamente, in perfetta logica Ancien […] continua a leggere

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“Avremo anche giorni migliori” – Zehra Doğan: opere dalle carceri turche
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“Avremo anche giorni migliori” – Zehra Doğan: opere dalle carceri turche

Il nuovo tema proposto di Biblomanie mi ha immediatamente richiamato la profonda emozione vissuta alla mostra “Avremo anche giorni migliori” – Zehra Doğan: opere dalle carceri turche, curata da E. Stamboulis, che il Comune di Brescia e la Fondazione Brescia Musei ha inaugurato nel 2019, per l’annuale scadenza del Festival della Pace, occasione in cui […] continua a leggere

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Spingendo l’assenza un po’ più in là
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Spingendo l’assenza un po’ più in là

Roldano Scognamiglio, Un’infinita assenza, Bette edizioni, 2023 Siamo di fronte a un romanzo che onora il ruolo paritario tra scrittore e lettore: non sarà un caso se viene offerto nelle prime righe l’indizio per srotolare la storia. Si tratta del nome del protagonista: Ismaele. Già, il narratore di Moby Dick. Chiamatemi Ismaele… non ho saputo […] continua a leggere

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Bologna, un po’ di sport e tanto amore
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Bologna, un po’ di sport e tanto amore

Barbara Ugolini, Johnny Hawks, ed Artestampa 2025 Aveva appena compiuto diciassette anni quando c’era stata la Liberazione; il dopoguerra apriva finalmente nuovi orizzonti, la possibilità di crearsi una buona vita e anche di divertirsi. All’indomani della Liberazione la voglia di riprendersi la vita porta i giovani bolognesi a incontrarsi dopo il lavoro, a partecipare a […] continua a leggere

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Fare comunità contro il dolore. Un libro illustrato per l’infanzia
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Fare comunità contro il dolore. Un libro illustrato per l’infanzia

Polaroid. Testi di Beatrice Longhi, Giulia Tinarelli, Annalisa Franceschelli. Illustrazioni di Federica Zanni. Hanno partecipato a questo progetto: Anna Romani, Angela Spallanzani, Michela Cagossi, Federica Bollino, Paola Neri, Elisa Brighenti. Nativi digitali di Marco Frullanti, 2025. E’ uscito quest’anno per le edizioni Nativi digitali ed è stato presentato l’8 aprile al centro Comini del quartiere […] continua a leggere

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Pietro Adami, “Oltre il ponte. Il 25 aprile del partigiano Giotto”, Rai Radio 1 e Tgr, 2025
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Pietro Adami, “Oltre il ponte. Il 25 aprile del partigiano Giotto”, Rai Radio 1 e Tgr, 2025

Oltre il ponte è un podcast originale di Rai Radio 1 e della Tgr, in cui il giornalista e podcaster Pietro Adami racconta la storia di uno dei pochi partigiani ancora in vita, Giordano Bruschi (nome di battaglia Giotto, appunto). Il podcast è stato realizzato con la precisa finalità di commemorare l’ottantesimo anniversario della Liberazione […] continua a leggere

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Giorgio Rinaldi, “Boschi viene domani”, Ferrara, Tresogni 2024
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Giorgio Rinaldi, “Boschi viene domani”, Ferrara, Tresogni 2024

È una vera sfida tenere il filo di tutto ciò che accade in Boschi viene domani di Giorgio Rinaldi. Il lettore ha due opzioni: o lo legge con un foglio per gli appunti e una matita accanto, oppure si lascia trascinare dall’avvincente spy story, dagli innumerevoli colpi di scena, dalle missioni spregiudicate, fino alla conclusione […] continua a leggere

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Nuovi strumenti per indagare autori e testi
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Nuovi strumenti per indagare autori e testi

Manzoni e Leopardi in digitale. Idee e proposte per la scuola, a cura di Ersilia Russo, premessa di P. Italia e F. Tomasi, Bologna, CLUEB, 2024, pp. 224. Dopo la creazione nel 2014 della piattaforma PhiloEditor (ultimo accesso 16 maggio 2025), capace di leggere testi, che hanno avuto diverse redazioni d’autore, e in grado di […] continua a leggere

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Un dittico pucciniano – parte seconda. Le donne di puccini: “Recondita armonia di bellezze diverse…”
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Un dittico pucciniano – parte seconda. Le donne di puccini: “Recondita armonia di bellezze diverse…”

Un dittico pucciniano. Parte prima. Un’introduzione storico-critica a Puccini 1. In teatro e fuori… Nonostante i primi esperimenti ancora incerti dei personaggi di Anna e Fidelia, le eroine positive delle Villi e di Edgar, diametralmente opposti a quelli della “sirena di Magonza” e di Tigrana, le “cattive” delle medesime opere, non c’è dubbio che i […] continua a leggere

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Giuseppe Mazzini e la musica europea: “Sola favella comune a tutte le nazioni”
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Giuseppe Mazzini e la musica europea: “Sola favella comune a tutte le nazioni”

Jane Carlyle, a suo tempo, ammirandone a Londra l’altezza intellettuale, la strenua, indefessa operosità per l’Italia e per la libertà dei popoli, scrisse che non aveva mai conosciuto un uomo che, più di Mazzini, si fosse fatto volontariamente “carne tritata per l’universo”. Marco Veglia, Miss Uragano e la biografia di Mazzini [2009] L’Italia: metà terra […] continua a leggere

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