Bibliomanie

Fare comunità contro il dolore. Un libro illustrato per l’infanzia
di , numero 59, giugno 2025, Letture e Recensioni, DOI

Fare comunità contro il dolore. Un libro illustrato per l’infanzia
Come citare questo articolo:
Magda Indiveri, Fare comunità contro il dolore. Un libro illustrato per l’infanzia, «Bibliomanie. Letterature, storiografie, semiotiche», 59, no. 20, giugno 2025, doi:10.48276/issn.2280-8833.12852

Polaroid. Testi di Beatrice Longhi, Giulia Tinarelli, Annalisa Franceschelli. Illustrazioni di Federica Zanni. Hanno partecipato a questo progetto: Anna Romani, Angela Spallanzani, Michela Cagossi, Federica Bollino, Paola Neri, Elisa Brighenti. Nativi digitali di Marco Frullanti, 2025.

E’ uscito quest’anno per le edizioni Nativi digitali ed è stato presentato l’8 aprile al centro Comini del quartiere Bolognina. Parlo del libro per la prima infanzia (0-6 anni) intitolato Polaroid. Storia di animaletti in gita, a colori vivaci, che aggiunge alla versione digitale quella cartonata per le manine dei lettori più piccoli. Ma è prima di tutto la genesi del libro che merita il racconto.

Succede a Bologna, come succede purtroppo in tutto il mondo, che una mamma perda la vita prematuramente lasciando i suoi bambini. Succede che le educatrici del nido di questi bambini si confrontino con gli altri genitori per costruire una comunità protettiva, una rete intorno a questa perdita. E attraverso uno dei genitori, editore online di mestiere (che per la prima volta si cimenta con i libri per l’infanzia!) la domanda “cosa facciamo?” prenda magicamente una forma: la forma-libro.

Un libro sulla perdita? Si sono cimentati in molti, gli artisti sanno come avvolgere questo delicatissimo filo. Cito per affetto due artisti legati a Bologna, anche se i nomi che farò sono assolutamente internazionali.

Beatrice Alemagna ha applicato la sua specialissima trama di parole e disegni in un volume Topipittori 2019, Le cose che passano, in cui alla fine di una lista (meraviglia delle liste!) sulle cose che si trasformano, si perdono o se ne vanno, il punto fermo è qualcosa che non passa: ed è così enorme che invade la pagina col solo colore senza più bisogno di parole, lasciando nella rètina, a libro chiuso, l’immagine sbordante, quasi un trionfo, del golfino fucsia di una mamma che abbraccia il suo bambino.

Il poeta Bruno Tognolini racconta che nel girare per le scuole italiane una domanda inquietante l’ha ricevuta: «Scrivi una poesia per la mia mamma che è malata?» Difficilissimo essere onesti (e ce lo racconta appassionatamente nel suo sito Tognolini online). Alla fine, anche lui ricorre alla lista salvifica, quella già perfetta che è l’alfabeto, e scrive un elenco di cose che sono “buone ragioni” per vivere o sopravvivere («Alberi, acqua, api, giochi/Amore, arrivederci/Bandiere, biciclette, fuochi/Balene, treni merci […]» Quella e altre “poesie d’occasione” si trovano in Rime raminghe, Salani 2013.

Ah, gli artisti! Ma qua abbiamo persone “normali”, educatrici e genitori. Per fortuna li soccorre una parola magica: “insieme”. Ed ecco che nasce l’idea, il progetto, la sfida, di scrivere insieme un libro per tutti i bambini, semplice, colorato, scritto e disegnato appositamente per loro. Un libro da leggere sdraiati sui tappeti del Nido o a casa la sera prima di dormire. Per questo la lista dei nomi che hanno partecipato è tanto lunga.

Un panda, un coccodrillo e una giraffa alla fine della scuola decidono di andare in campeggio. Ma bisogna preparare le valigie, affrontare il viaggio in macchina, e poi immancabilmente scappa la pipì! Si aggiunge un litigio improvviso, la fame, la stanchezza…. E la tenda da montare! Ma finalmente tutto è risolto, perché cercando bene tra le pagine, c’è sempre un piccolissimo gufetto che non li abbandona mai e che compare insieme a un folata di vento… Così, quando arrivano a destinazione, potranno scattare le foto che consentiranno di non dimenticare quei momenti.

E’ propria della sensibilità delle educatrici, credo, questa attenzione al ricordo: per un bambino un lutto non è lo stesso tipo di dolore che prova un adulto, è facile che quella mancanza si inabissi, magari per ricomparire molto più avanti; la paura più urgente è quella di dimenticare la persona amata. Questo bisogno ha trovato un contenitore nella comunità e nella forma-libro, che da sempre veicola la meraviglia, la condivisione, l’immedesimazione più intima. Polaroid insegna, in forma giocosa, a non dimenticare: e fa bene ai piccoli e agli adulti che hanno cura di loro.

Per Annalia.

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